Il bucero orientale (Anthracoceros albirostris) è uno degli uccelli più intelligenti. A rivelarlo è un team di esperti che ha sottoposto l’uccello, che popola l’Africa subsahariana e l’Asia meridionale, ad una serie di test durante il quale ha mostrato un’eccezionale capacità di memorizzare, un’alta comprensione dello spazio e della causalità, cioè della relazione tra causa ed effetto. Si tratta di una cognizione che lo pone al livello di un bambino. Nei bambini, questo dato viene misurato in sei diversi stadi di sviluppo e gli uccelli diversi dai corvi e dai pappagalli, hanno raggiunto al massimo il quarto stadio della scala. I buceri, invece, sono stati gli unici uccelli a raggiungere il sesto. Secondo Fabiano de Abreu Agrela, neuroscienziato e biologo della Royal Society of Biology, i risultati sul bucero orientale mettono in discussione le nozioni scientifiche sull’intelligenza animale. Per il ricercatore gli uccelli sono anche in grado di sviluppare capacità cognitive sofisticate, rivaleggiando con i delfini, le balene e i primati. Gli scienziati del’Università di Singapore si sono basati sul comportamento naturale dei buceri: le femmine della specie, durante la stagione degli amori, si sigillano nelle cavità degli alberi per deporre le uova, quindi aspettano l’arrivo del maschio che porta il cibo per tutti.
Anche se il maschio non ha mai visto i suoi piccoli, sa che sono lì, al di fuori delle uova, e che deve nutrirli. Nei test, gli uccelli sono stati addestrati con una barra di plastica con tre punte rivolte verso di loro, utilizzata per indicare dove pensavano si sarebbe trovata una ricompensa alimentare. In uno dei test, gli uccelli dovevano indovinare quale delle tre coppe rosse nascondeva il cibo. Dei sei buceri orientali testati, tre hanno raggiunto il sesto stadio di permanenza, chiamato doppio spostamento invisibile. Gli altri esemplari hanno raggiunto lo stadio 5, chiamato doppio spostamento visibile. Secondo Agrela, la cosa più interessante è che i buceri che avevano già subito esperienze riproduttive sono riusciti a superare l’ultima fase di test, suggerendo che il processo di riproduzione svolge un ruolo cruciale nello sviluppo cognitivo della specie. Le fasi dello sviluppo cognitivo sono state create da Jean Piaget, uno psicologo svizzero che ha lavorato sullo sviluppo dell’intelligenza nei bambini e ha ideato diversi modi per valutarla. Le prime due fasi della loro scala riguardano il riconoscimento degli oggetti, quindi, poiché erano già noti per essere intelligenti, i buceri iniziarono al livello tre.
Fonte:
https://royalsocietypublishing.org/doi/10.1098/rsbl.2023.0547