Gli archeologi hanno identificato i possibili resti di un mercato dell’epoca vichinga in una fattoria norvegese. La scoperta è stata fatta a Utstein, sull’isola di Klosterøy, al largo della costa sud-occidentale del paese scandinavo.
L’isola è conosciuta per il suo ricco patrimonio culturale e ospita, tra le altre attrazioni, il monastero medievale meglio conservato della Norvegia. Nel settembre 2023, un team di archeologi ha utilizzato la tecnologia radar a penetrazione del terreno su un’area di terreno agricolo, rivelando la presenza di diverse strutture chiaramente artificiali sotto la superficie. Tra queste strutture, i ricercatori hanno identificato delle case a fossa, nonché le fondamenta di tre moli o rimesse per barche. Le case a fossa sono un tipo di abitazione in cui il pavimento è scavato sotto il livello del suolo. Questi rifugi erano comuni nella Scandinavia medievale durante l’era vichinga. “Nelle fosse si possono spesso trovare resti della superficie del pavimento. Potrebbero esserci anche buchi di palo della struttura portante, nonché un camino. La costruzione le rende fresche d’estate e calde d’inverno. Un’interpretazione comune delle case a fossa è che servivano come laboratori associati all’artigianato,” ha detto Kristoffer Hillesland, ricercatore presso il Museo di Archeologia dell’Università di Stavanger, in un comunicato stampa pubblicato da ScienceNorway. Tali scoperte hanno portato il team a credere che il sito un tempo ospitasse un mercato durante l’era vichinga. Se questa interpretazione si rivelasse vera, la scoperta sarebbe “unica” in questa regione della Norvegia, secondo i ricercatori. L’era vichinga fu un periodo della storia medievale in cui i Vichinghi, un popolo marinaro scandinavo, razziarono, colonizzarono e commerciarono ampiamente in tutte le aree d’Europa. Sono arrivati anche più lontano, raggiungendo regioni come il Nord Africa, il Medio Oriente e il Nord America. Si ritiene generalmente che questo periodo sia iniziato alla fine dell’VIII secolo e terminato nell’XI secolo. Numerosi manufatti precedentemente scoperti dai metal detector a Utstein, tra cui monete e pesi, forniscono ulteriore supporto all’ipotesi del mercato vichingo. Sono stati proprio questi ritrovamenti a spingere i ricercatori a indagare la zona con il georadar. “Negli ultimi anni abbiamo ricevuto numerosi reperti provenienti dal metal detector di Utstein, compresi oggetti legati al commercio come pesi e monete”, ha detto in un comunicato stampa Håkon Reiersen, professore associato del museo e uno dei leader del progetto di ricerca.
“Una delle cose che volevamo indagare con il georadar era se potessero esserci ulteriori tracce di attività commerciale. Non sono quindi sorpreso che i risultati ora indichino che Utstein era effettivamente un mercato nell’era vichinga e nell’alto medioevo .” Oltre alle case a fossa e alle fondamenta delle rimesse per barche, gli archeologi hanno trovato anche possibili prove di tumuli funerari, fosse per cucinare e strati di coltivazione, ovvero strati di terreno derivanti dall’agricoltura. Nel loro insieme i risultati suggeriscono l’esistenza di un mercato persistente per lungo tempo presso il sito, anche se tale ipotesi potrà essere confermata solo con ulteriori indagini.