Per i ricercatori le condizioni del satellite sono troppo ostili alla formazione di forme di vita extraterrestre.
Titano, la luna di Saturno, potrebbe non essere in grado di sostenere la vita. A rivelarlo è un nuovo studio pubblicato sulla rivista Astrobiology. Le ricerche sulle proprietà di Titano vanno avanti da molto tempo e hanno portato alla scoperta di un’ampia varietà di molecole organiche sulla sua superficie. Inoltre, è l’unico altro corpo planetario oltre alla Terra con laghi, fiumi e mari, ma composto da metano ed etano. Anche con queste sostanze liquide “esotiche”, gli scienziati e gli astrobiologi avevano notevoli aspettative di trovare qualche forma di vita. Tuttavia le temperature su Titano risultano, ora, troppo basse perché possano verificarsi le reazioni chimiche essenziali alla vita e ciò vale anche per gli oceani sotto la superficie, che avrebbero temperature più elevate.
Guidato da Catherine Neish della Western University, in Canada, il team ritiene che un mondo come Titano potrebbe essere abitabile solo se ci fosse una grande quantità di molecole organiche dalla superficie che raggiungono l’oceano. Ciò potrebbe verificarsi, ad esempio, attraverso gli impatti delle comete. Se si verificassero queste collisioni, parte della superficie del ghiaccio si scioglierebbe, creando una pozza di acqua liquida piena di molecole organiche. A loro volta, le molecole affonderebbero nelle acque calde sotto la superficie, ottenendo potenzialmente le condizioni per generare forme di vita come le conosciamo. Per testare l’ipotesi, il team di Neish ha creato dei modelli e ha scoperto che il tasso di impatto delle comete non è abbastanza alto perché questo processo avvenga con una frequenza sufficiente. Anche nelle condizioni più ottimistiche, la quantità di materia organica semplicemente non sarebbe sufficiente a formare e sostenere la vita. Infine, Neish non esclude la possibilità che prodotti organici provengano dall’interno di Titano, ma il team ritiene che questi materiali “potrebbero essere principalmente composti aromatici ed è difficile formare biomolecole – come gli amminoacidi – da tali composti”. Ci sono ancora piani per indagare su Titano, come la missione Dragonfly della NASA, nella quale Neish avrà un ruolo. La missione dovrebbe inviare un piccolo elicottero nel 2027, con arrivo previsto nel 2036. C’è anche un altro progetto in sviluppo per portare campioni da Titano sulla Terra, senza ancora una data di lancio.
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