Un misto di selenio, boro, nichel, rame e zinco rendono il bacino un luogo altamente tossico.
La Reuters ha pubblicato, sabato, le immagini di un lago con una strana tonalità turchese, nei pressi della città di Yatagan, nel sud-ovest della Turchia. Nonostante la sua bellezza, il bacino non attira turisti né è meta di svago per gli abitanti del luogo che, anzi, si tengono alla larga. Il suggestivo colore turchese delle sue acque, infatti, è il risultato di un misto di materiali altamente tossici come selenio, boro, nichel, rame e zinco; composti inquinanti provenienti dalle acque reflue e dalle ceneri inquinate generate dalla vicina centrale.
Il lago si è formato nell’area di stoccaggio della impianto della Yataaan Termik Enerji nel 1993 ed è uno dei luoghi più inquinati del paese. Nel marzo dello scorso anno, una campagna lanciata dagli ambientalisti ha spinto il Consiglio di Stato turco a sospendere il funzionamento di tutte le centrali elettriche che non dispongono di filtri moderni. Una vittoria per i molti residenti della zona che da anni segnalano un numero allarmante di tumori, problemi di tipo respiratorio e cardiovascolare oltre che danni devastanti all’agricoltura locale.