Non è ancora chiaro se l’influenza si sia diffusa sulla terraferma con i primi vertebrati terrestri o più recentemente.
Un gruppo di scienziati australiani ha concluso che il virus dell’influenza potrebbe aver avuto origine nei pesci avendo scoperto, in uno storione, un lontano parente dei microrganismi infettivi responsabili dell’influenza stagionale e dell’aviaria. I ricercatori, guidati da Mary Petrone, virologa dell’Università di Sydney (Australia), hanno spiegato che la più grande famiglia di virus che comprende l’influenza si è probabilmente originata centinaia di milioni di anni fa negli animali acquatici e che le specie che ne fanno parte sembrano essere particolarmente abili nel saltare da un organismo all’altro. L’analisi dell’RNA di due specie di corallo, precedentemente raccolte dagli scienziati della Curtin University australiana al largo della costa dell’Australia occidentale, ha consentito la scoperte di prove di infezione da virus appartenenti a un antico gruppo chiamato Articulavirales, che probabilmente è nato circa 600 milioni di anni fa, come spiegato sulla rivista Nature. Questi organismi, in seguito, hanno dato origine ad altri membri della famiglia, tra cui l’influenza e i Quaranjavirus, che circolano nelle zecche e occasionalmente passano agli esseri umani, agli uccelli e ad altri vertebrati.
Nel 2018, i ricercatori hanno identificato un lontano parente dell‘influenza nelle hagfish, creature viscide e senza mandibole discendenti da un lignaggio primitivo di vertebrati, quindi gli autori dello studio hanno suggerito che l’influenza si è evoluta insieme a questo subphylum di cordati. Nella realizzazione della ricerca, Petrone ha trovato sequenze di RNA correlate all’influenza in database genetici in campioni di storione siberiano, vertebrati mascellari, che sono più strettamente imparentati con gli umani rispetto alle hagfish. Tuttavia, il virus dello storione si era ramificato dall’albero genealogico principale dell’influenza prima di qualsiasi altro virus conosciuto. Questa scoperta suggerisce che l’influenza possa aver infettato gli animali acquatici, compresi i pesci, prima di spostarsi sulla terraferma, anche se non è chiaro se abbia infettato i primi vertebrati terrestri o più recentemente. Per scoprirlo, i ricercatori dovranno cercare i parenti dell’influenza in più animali e capire meglio come il virus si diffonde tra le specie ospiti, il che potrebbe aiutarli a identificare i virus potenzialmente in grado di innescare nuove epidemie umane.