La tundra alpina produce più CO2 di quanta ne catturi rischiando di aggravare il fenomeno del riscaldamento climatico. I dati dello studio.
Il permafrost alpino potrebbe contribuire notevolmente al riscaldamento globale attraverso l’immissione di anidride carbonica ed aggravando il fenomeno del riscaldamento del nostro pianeta. A rivelarlo è una ricerca del Boulder dell’Università del Colorado pubblicata sulla rivista Nature. Secondo gli studiosi la tundra alpina della Front Range del Colorado emette più CO2 di quanto ne catturi ogni anno, un fenomeno analogo verificato nell’Artico, dove l’affioramento del permafrost sta portando alla luce il ghiaccio secco delle profondità, il cui scioglimento libera nell’atmosfera ulteriori quantità di CO2. Gli esperti si sono chiesti se il fenomeno si possa verificare anche sulle Alpi, verificandolo sul posto.
In pratica il terreno in precedenza ghiacciato della tundra ritorna alla luce calda del Sole facendo ritornare disponibili i suoi nutrienti ai microbi. Per studiare il fenomeno, gli esperti hanno rilevato il trasferimento di anidride carbonica dalla superficie all’aria, da 2008 al 2014. Il team ha rivelato come i paesaggi di tundra sterili e battuti dal vento emettessero più CO2 di quanti ne catturassero ogni anno, attraverso un’elevata attività microbica. Il fenomeno è in grado di abbattere le riduzioni di CO2 atmosferiche prodotte dagli ecosistemi montani.