La scoperta dell’oggetto è avvenuta oltre un ventennio fa. Oggi l’oggetto ha cambiato nome per errore di interpretazione.
Un asteroide scoperto più di 20 anni fa ha appena acquisito un nome ufficiale. Si tratta di 2002 VE 68, una “quasi luna” di Venere che martedì è diventato ufficialmente noto come 524522 Zoozve per un motivo insolito: lo scrittore e presentatore Latif Nasser aveva notato la scritta ”Zoozve” su un poster nella camera del figlio di vent’anni accanto all’immagine del pianeta. Ma Venere, insieme a Mercurio, sono gli unici pianeti del Sistema Solare senza satelliti naturali. Incuriosito, Nasser ha contattato Elizabeth Landau, una specialista in comunicazioni della NASA, per saperne di più sull’oggetto Zoozve, ma anche lei non aveva alcuna informazione. Successivamente, Nasser ha contattato l’illustratore che ha realizzato il poster, il quale ha spiegato di aver usato quel nome perché lo aveva visto su un elenco di lune del Sistema Solare. Alla fine l’oggetto non si chiamava Zoozve, bensì 2002 VE 68. Si tratta di una nomenclatura provvisoria, che indica l’anno della scoperta.
L’equipe che lo scoprì ha spiegato che 2002 VE 68 impiega meno di 225 giorni per orbitare attorno al Sole, cioè il suo “anno” è più breve di quello della Terra. “Si tratta di una durata quasi esatta a quella dell’anno di Venere”, hanno osservato. Analizzando l’orbita di 2002 VE 68, gli esperti hanno scoperto che si trattava di una ”quasi luna”, la prima mai scoperta nel Sistema Solare. Come suggerisce il nome, questi oggetti sono quasi lune: orbitano attorno al Sole, ma sono influenzati dalla gravità dei pianeti. D’altra parte, i quasi-satelliti hanno orbite più lunghe di quelle dei pianeti che accompagnano, il che li fa entrare e uscire dall’orbita dei pianeti. In un bollettino pubblicato questa settimana, l’Unione Astronomica Internazionale descrive Zoozve come “il primo quasi-satellite identificato di un pianeta”. Ma perché quel nome? Nel bollettino la IAU ha spiegato che si è trattato solo di un malinteso. “Quando l’artista Alex Foster ha disegnato questo oggetto su un poster del Sistema Solare per bambini – hanno scritto gli scienziati – ha scambiato i caratteri iniziali della designazione provvisoria per lettere, creando così un soprannome strano e memorabile”.
2002 VE68 è un asteroide Apollo, il che significa che la sua orbita attraversa quella della Terra. Ma ciò che rende questo oggetto spaziale così affascinante è la sua orbita peculiare. Contrariamente alla maggior parte degli asteroidi che seguono orbite più o meno circolari intorno al Sole, 2002 VE68 segue un percorso che lo porta a oscillare in avanti e indietro attraverso il Sistema Solare interno, in un fenomeno noto come orbita di risonanza. In pratica, questo significa che l’asteroide si trova in un rapporto di risonanza orbitale con la Terra. Ciò significa che per ogni due orbite terrestri, 2002 VE68 completa esattamente tre orbite. Questa strana sincronicità può essere il risultato di influenze gravitazionali di pianeti giganti come Giove e Saturno, che hanno la capacità di perturbare e modellare le orbite degli oggetti più piccoli nel Sistema Solare. La dimensione di 2002 VE68 non è trascurabile. Si stima che abbia un diametro di circa 130 metri, il che lo rende sufficientemente grande da causare danni significativi se dovesse colpire la Terra. Tuttavia, non c’è motivo di preoccupazione imminente, poiché le probabilità di collisione sono estremamente basse e la sua orbita è ben monitorata dagli astronomi.