Un fossile di rana incredibilmente conservato, risalente a oltre 100 milioni di anni fa, è stato scoperto in Cina. Non solo è la rana più antica mai trovata, ma ha ancora la pancia piena di uova, offrendo ai paleontologi uno sguardo affascinante nel tempo e una rara visione della storia di vita della specie.
Il team dietro la scoperta crede che l’infelice anfibio possa aver incontrato la sua fine prematura durante l’accoppiamento, forse annegato da un maschio amoroso.
La rana è stata trovata in un giacimento fossile nel bacino di Jiuquan, nel nord-ovest della Cina, che è stato datato al periodo del Cretaceo inferiore, circa 145-100,5 milioni di anni fa. La scoperta è particolarmente impressionante dato che le rane di quest’era sono raramente trovate nel registro fossile, soprattutto quelle con tessuti molli o uova conservate.
Ricostruendo il corpo della rana utilizzando scansioni tomografiche computerizzate (CT) dei fossili, i ricercatori hanno determinato che probabilmente apparteneva alla specie Gansubatrachus qilianensis.
Nonostante fosse scheletricamente immatura, la rana aveva masse di uova nel suo corpo e uova nel suo ovidotto, il che significa che la maturazione sessuale è avvenuta prima dell’età adulta, qualcosa che, sebbene comune nei vertebrati non aviani, è scarsamente documentato nel registro fossile. Migliorare la nostra comprensione delle strategie riproduttive delle prime rane con scoperte come questa potrebbe gettare un po’ di luce sulla loro storia evolutiva, ha detto l’autore principale Baoxia Du a Live Science.
Le rane in questo stato, con un gruppo di uova pronte per essere deposte, sono conosciute come “gravide”. Poiché non rimangono incinte, alla fine depongono le uova, che vengono poi fecondate da un maschio. Tuttavia, in questo caso, le cose non sono andate così lontano.
L’infelice anfibio è morto prima che le sue uova potessero essere deposte – ma perché?
“Le cause principali della morte delle rane adulte attuali sono lo stress ambientale, la predazione, la fame durante l’ibernazione, il comportamento di accoppiamento e la vecchiaia”, scrivono gli autori nel loro studio. Tuttavia, aggiungono, non c’erano segni di predazione o vecchiaia avanzata, e la presenza di uova multiple suggerisce che la rana non stesse né ibernando né morendo di fame. Hanno anche escluso i fattori ambientali come improbabili.
Invece, concludono che “la causa più probabile della morte […] è annegamento o esaurimento legato all’accoppiamento”, il che farebbe di questo “il primo caso mesozoico di morte legata al comportamento di accoppiamento”.
Non sarebbe la prima anfibio a morire durante i momenti di passione – chi potrebbe dimenticare la trappola mortale di palude sessuale antica che ha portato alla morte di centinaia di rane arrapate in Germania 45 milioni di anni fa?
Se solo avesse finto la sua morte, avrebbe potuto vivere per gracchiare un altro giorno.
Lo studio è pubblicato in Proceedings of the Royal Society B: Biological Sciences.