Gli scienziati ritengono che futuri studi sulle tempeste di polvere marziane potrebbero aiutare a rivelare come funzionano le atmosfere di diversi pianeti.
I ricercatori dell’Agenzia spaziale europea hanno scoperto un fenomeno insolito nell’atmosfera di Marte, che può fornire maggiori informazioni sui processi naturali di formazione delle nuvole. Il fenomeno è stto descritto in uno studio pubblicato il 15 novembre sulla rivista Icarus. La sonda Mars Express ha catturato due tempeste di sabbia nel 2019 che hanno prodotto modelli di nuvole su Marte che ricordano quelli sulla Terra. Gli scienziati hanno sottolineato che nonostante il fatto che i due pianeti abbiano atmosfere incredibilmente diverse (Marte è secco e freddo e la Terra è densa, umida e calda), le nuvole di polvere si muoverebbero sul pianeta rosso a spirale e più o meno allo stesso modo dei cicloni extratropicali sulla Terra. La formazione delle nuvole risponde a un processo di convezione, un fenomeno in cui l’aria calda sale perché meno densa dell’aria più fresca che la circonda. Sulla Terra, l’aria che sale contiene acqua, che si condensa formando le nuvole. Le nuvole su Marte si formano con lo stesso processo, ma le colonne d’aria che si alzano contengono polvere, non acqua.
Colin Wilson, scienziato del progetto Mars Express dell’ESA, ha spiegato: “È stato abbastanza inaspettato che, monitorando il movimento caotico delle tempeste di polvere, si possano tracciare parallelismi con i processi che si verificano nei tropici umidi e sulla Terra calda, così decisamente diversi da Marte“. La scoperta potrebbe aiutare a capire come funzionano le atmosfere su diversi pianeti, rivestendo anche un significato significativo per le future missioni degli astronauti su Marte. La ricerca sulle tempeste di polvere può aiutare a prevenire la perdita di energia dei pannelli solari sui rover o sulle future colonie marziane.