Un team di scienziati ha appena scoperto alcuni massi ricoperti di polvere stranamente riflettenti in un’area della Luna già nota per le sue peculiarità, il vortice lunare Reiner Gamma.
Inizialmente scambiato per un cratere, Reiner Gamma è in realtà una macchia piatta che non proietta ombra ma brilla nell’oscurità di una vasta pianura lunare chiamata Oceanus Procellarum. Si ritiene che i vortici lunari come Reiner Gamma siano prodotti , o almeno associati a, sacche di roccia magnetizzata che deviano le particelle del vento solare. L’idea è che il materiale magnetizzato sia protetto dal vento solare, che oscura le aree circostanti attraverso reazioni chimiche, creando vortici così evidenti che possono essere visti dalla Terra. Ma altre teorie suggeriscono che i vortici potrebbero essersi formati a causa delle interazioni tra le anomalie magnetiche nella crosta lunare e le particelle di polvere fine caricate elettricamente sollevate dagli impatti di micrometeoriti. È anche possibile che i vortici e i campi magnetici siano entrambi formati da pennacchi di materiale espulsi dagli impatti delle comete. Per comprendere meglio queste interazioni, Ottaviano Rüsch, scienziato planetario dell’Università di Münster in Germania, e colleghi hanno esaminato circa un milione di immagini di rocce fratturate scattate dal Lunar Reconnaissance Orbiter della NASA, che sta orbitando intorno alla Luna. Nel cratere Reiner K vicino al vortice Reiner Gamma, hanno individuato una roccia che rifletteva la luce in un modo abbastanza diverso da qualsiasi massi coperto di polvere che avevano visto. “Abbiamo riconosciuto un masso con aree scure distintive su una sola immagine”, spiega Rüsch, che ha condotto il sondaggio iniziale del 2023 e l’ultimo studio. “Questa roccia era molto diversa da tutte le altre, poiché disperde meno luce verso il sole rispetto ad altre rocce.”
Le sue proprietà peculiari hanno spinto i ricercatori a cercare massi più polverosi come questo, utilizzando l’ intelligenza artificiale per individuare quelli dall’aspetto strano in base alle dimensioni e alla riflettanza. L’algoritmo ha identificato circa 130.000 possibilità, metà delle quali sono state esaminate dai ricercatori. Le rocce meno riflettenti erano localizzate vicino all’anomalia magnetica Reiner Gamma, ma non tutte le rocce nel cratere Reiner K mostravano una strana riflettanza. Quindi, anche se le rocce potrebbero essersi formate dall’impatto del cratere, i ricercatori sospettano che le loro strane proprietà riflettenti siano più probabilmente dovute a un sottile strato di polvere che si accumula su alcuni, ma non su tutti, i massi. Questa polvere probabilmente ha una densità, dimensione o struttura unica, sebbene le proprietà non siano ancora chiare. Il team afferma che il prossimo passo sarà utilizzare le scoperte per indagare sui processi che potrebbero spiegare come si formano i vortici lunari, come il sollevamento della polvere dovuto alle forze elettrostatiche o l’interazione del vento solare con macchie di magnetismo sulla superficie lunare. Nel frattempo, la NASA e i ricercatori del Johns Hopkins Applied Physics Laboratory si stanno preparando a inviare un lander lunare per visitare Reiner Gamma, per indagare sulle sue anomalie magnetiche sulla terra. Il lancio del lander è previsto per il 2024.