I dati sulla loro evoluzione mostrano una tendenza all’aumento delle dimensioni del corpo, ma non del cervello.
Sessantasei milioni di anni fa un asteroide colpì la Terra con la forza di 10 miliardi di bombe atomiche e cambiò il corso dell’evoluzione. I cieli si oscurarono e le piante smisero di produrre la fotosintesi. Gli alberi morirono e poi gli animali che se ne nutrivano. La catena alimentare venne spazzata via. Oltre il 90% di tutte le specie scomparve e quando la polvere si diradò, tutti i dinosauri tranne una manciata di uccelli si erano estinti. Ma questo evento catastrofico ha reso possibile l’evoluzione umana. Da allora, infatti, i mammiferi sopravvissuti prosperarono, compresi i piccoli proto-primati che si sarebbero evoluti negli esseri umani. Ma cosa sarebbe accaduto se l’asteroide non fosse precipitato sul nostro pianeta e i dinosauri fossero sopravvissuti? Negli anni ’80, il paleontologo Dale Russell propose un esperimento in cui un dinosauro carnivoro si era evoluto in un utilizzatore di strumenti intelligenti. Questo “dinosauroide” aveva un cervello grosso, pollici opponibili e camminava eretto.
In realtà a partire dal Giurassico, i dinosauri sauropodi, i brontosauri e parenti si sono evoluti in giganti di 30-50 tonnellate e lunghi fino a 30 metri; ovvero dieci volte il peso di un elefante con lunghezze del corpo paragonabili ad una balenottera azzurra. Ciò è accaduto in diversi continenti, in tempi diversi e in climi differenti: dai deserti alle foreste pluviali. L’evoluzione dell’anatomia dei sauropodi ha riguardato i polmoni, le ossa cave aumentando il rapporto tra forza e peso. Tutto ciò ha consentito ai dinosauri di crescere in un modo tale da dominare in maniera incontrastata il nostro pianeta. Ma nel frattempo i dinosauri hanno mostrato una debole tendenza all’aumento delle dimensioni del cervello. Nel tardo Cretaceo, 80 milioni di anni dopo i tirannosauri avevano sviluppato cervelli più grandi, ma nonostante le dimensioni, il cervello del T. rex pesava ancora solo 400 grammi. Un cervello di Velociraptor raggiungeva, invece, i 15 grammi contro l’1,3 chili del cervello umano. I piccoli erbivori divennero più comuni e gli uccelli si diversificarono. Le forme dalle zampe lunghe si sono evolute nel tempo, suggerendo una sorta di ”corsa agli armamenti” tra i predatori dai piedi veloci e le prede. Con il tempo sembra che i dinosauri abbiano avuto vite sociali sempre più complesse vivendo in branchi e sviluppando corna elaborate per combattere e esibirsi. Eppure nel tempo sembra che l’evoluzione dei dinosauri sembra statica, non riguardando quasi mai le dimensioni del cervello. Insomma nulla che suggerisca che fosse avvenuto qualcosa di diverso se l’asteroide non fosse precipitato sul nostro pianeta. Tutto ciò lascia pensare che oggi probabilmente avremmo ancora gli erbivori supergiganti dal collo lungo e enormi predatori simili a tirannosauri con cervelli leggermente più grandi; ma nulla lascia pensare che si sarebbero evoluti in animali intelligenti.