Gli uomini sono davvero più bravi delle donne a orientarsi? Uno studio smentisce le vecchie credenze

senso dell'orientamento
Fonte: Pixabay/driesel

Per  natura gli uomini sono migliori navigatori rispetto alle donne? Si tratta di una questione diventata piuttosto radicata nel pensiero occidentale. Ma potrebbe non essere del tutto vero. Secondo un nuovo studio, ci sono buone ragioni per dubitare che ogni differenza tra le capacità di orientamento dei maschi e delle femmine sia dovuta alla selezione naturale.

La ricerca esistente si è soffermata sulla cognizione spaziale, dove centinaia di studi e alcune meta-analisi hanno riunito risultati che possono essere così riassunti: i maschi superano le femmine in modo statisticamente significativo in più compiti spaziali e a vari livelli.

L’idea sembrerebbe piuttosto popolare e come spiegano gli autori: “La tendenza a spiegare le differenze sessuali come prodotti della selezione naturale è particolarmente comune nella psicologia evoluzionistica, dove c’è una preoccupazione di lunga data per le differenze sessuali cognitive”.

La spiegazione standard, nota come ipotesi di adattamento sesso-specifico, spiega questo rispetto ad altre specie, in particolare quelle in cui i maschi hanno intervalli di dimensioni domestiche più ampi rispetto alle femmine. In tali casi, si presume che i maschi subiscano una maggiore selezione per le abilità di orientamento rispetto alle femmine.

Gli autori dello studio, come riportato da IFLScience, hanno poi aggiunto. “Nell’ultimo mezzo secolo, risorse significative sono state impiegate per testare l’ipotesi dell’adattamento sesso-specifico come spiegazione per le differenze sessuali nelle capacità di navigazione. In una precedente meta-analisi, abbiamo scoperto che le prove erano deboli, e in questo articolo con un set di dati ampliato, troviamo ancora una volta poche prove a sostegno dell’ipotesi di adattamento sesso-specifico“.

Le differenze sessuali nel comportamento o nelle prestazioni possono derivare da fattori biologici o culturali, nessuno dei quali deriva necessariamente dall’evoluzione in tutti i casi. Gli autori concludono dicendo: “Recenti evidenze nelle popolazioni di sussistenza suggeriscono fortemente che la differenza di sesso nella navigazione spaziale negli esseri umani non è un universale culturale. Piuttosto, scompare nelle culture in cui maschi e femmine hanno un comportamento simile. Crediamo che la ricerca futura sulle differenze sessuali umane nella navigazione dovrebbe concentrarsi sul ruolo della socializzazione e della cultura, piuttosto che sui fattori genetici evolutivi“.