Grazie all’uso di alcuni laser perforanti, sono state rivelate le rovine di città molto antiche che si nascondono in Amazzonia. Situata nella valle di Upano, in Ecuador, questa rete tentacolare di insediamenti perduti da tempo mostra come il Sud America fosse ricco di una cultura umana molto complessa, dapprima che Cristoforo Colombo arrivasse sulle loro coste.
I vasti insediamenti urbani sono stati recentemente scoperti grazie a 20 anni di ricerca interdisciplinare che ha incluso il lavoro sul campo e la mappatura LIDAR (Light Detection and Ranging). Questa rivoluzionaria tecnologia di imaging consente ai ricercatori di scansionare vaste aree di terreno e rilevare le impronte di strutture nascoste che non sono sempre visibili ad occhio nudo.
L’antica civiltà scoperta di recente è emersa per la prima volta circa 2.500 anni fa, con una costruzione avvenuta tra il 500 a.C. e il 600 d.C. L’estesa rete di paesi e città è costituita da almeno 15 siti di insediamento distinti di varie dimensioni, caratterizzati da piattaforme e piazze costruite che sono collegate da grandi strade diritte.
Tra i molti ritrovamenti, hanno anche rivelato le impronte di circa 6.000 piattaforme rettangolari che misurano circa 20 metri per 10 metri e fino a 3 metri di altezza, modellate con terra e fango.
IFLScience ha riportato ciò che gli autori dello studio hanno scritto nella loro conclusione: “Una tale scoperta è un altro vivido esempio della sottovalutazione del duplice patrimonio dell’Amazzonia: ambientale ma anche culturale, e quindi indigeno. Come molti altri, crediamo che sia fondamentale rivedere a fondo i nostri preconcetti sul mondo amazzonico e, così facendo, reinterpretare contesti e concetti alla luce necessaria di una scienza inclusiva e partecipativa“.