In Spagna è stato scoperto un proiettile da fionda a forma di mandorla, risalente ad oltre 2.000 anni fa, con inciso il nome di Giulio Cesare su un lato e una città sconosciuta sull’altro: è, molto probabilmente, un segno del sostegno della località al futuro dittatore romano nella sua guerra civile per la conquista del potere. Gli scienziati dell’Università Autonoma di Madrid hanno descritto il ritrovamento sulla rivista scientifica Zephyrvs. Quando era ancora generale, Cesare la vittoria dell’esercito romano durante le guerre galliche, tra il 58 a.C. e il 50 a.C.. Dopo la fine della campagna, il soldato non era disposto a rinunciare al potere e alla lealtà delle legioni e notoriamente attraversato, il fiume Rubicone il 10 gennaio 49 a.C., cosa che indusse il suo rivale politico – Pompeo Magno – a dichiarare che l’atto equivaleva a uno stato di guerra civile. E la guerra civile, durata dal 49 a.C. al 45 a.C. e coinvolse l’Impero Romano. La battaglia finale della campagna ebbe luogo il 17 marzo del 45 a.C. in Andalusia, nel sud della Spagna, e divenne nota come la battaglia di Munda. Decine di migliaia di soldati di Pompeo furono uccisi e Cesare tornò vittorioso nell’antica Roma. Il proiettile per la fionda dentellato fornisce agli archeologi ulteriori informazioni sulle battaglie della guerra civile spagnola. Una parte cita una città che non appare mai nei registri dei conflitti di Cesare nel paese – IPSCA – mentre l’altra mostra CAES, una forma abbreviata del nome del generale. L’oggetto è conosciuto dagli esperti come “glans inscripta” (proiettile inscritto), misura 4,5 cm per 2 cm, pesa 71 grammi e presenta una parte deformata, probabilmente perché ha colpito un oggetto duro durante il lancio.
Poiché il manufatto è stato ritrovato nei pressi di Montilla, probabile ubicazione di Munda in epoca romana, si ritiene che Ipsca sia stata effettivamente coinvolta nell’ultima battaglia decisiva della guerra civile, sebbene non sia menzionata nella storia ufficiale del conflitto. Nel I secolo a.C. molti proiettili venivano incisi, poiché servivano bene per messaggi brevi e specifici. Nel caso del proiettile spagnolo, l’obiettivo era probabilmente la propaganda politica e l’incoraggiamento per le truppe del futuro dittatore, dimostrando che la città di Ipsca sosteneva Cesare, non Pompeo. In Spagna esiste un solo proiettile oltre a quello ritrovato di recente che porta il nome di Cesare, che si legge CAE/ACIPE, una locuzione latina che significa letteralmente “prendi questo, Cesare”, probabilmente una provocazione delle truppe di Pompeo. Il proiettile nel recente studio è il primo utilizzato dall’esercito di Cesare, ed è un’informazione importante per gli storici, poiché la maggior parte delle città locali in Europa sostenevano Pompeo. Sembra che Ispca, invece, abbia sostenuto il generale e probabilmente abbia fabbricato munizioni, oltre forse a fornire frombolieri per il suo esercito.
Fonte:
https://revistas.usal.es/uno/index.php/0514-7336/article/view/31501/29366