Oltre ad essere il penultimo pianeta nel Sistema Solare dal Sole, Urano è noto per il suo particolare ruotare parallelamente all’orbita. Si tratta di uno dei quattro giganti gassosi presenti nel nostro Sistema ed è stato anche il primo pianeta a essere stato scoperto in tempi moderni. John Flamsteed osservò il pianeta nel 1690, lo catalogò nella Costellazione del Toro. Solo nel 1781 venne individuato come un pianeta del Sistema Solare. Questo corpo celeste ha anche un’altra importante caratteristica importante: la presenza di gas non molto piacevoli per il nostro olfatto. Dopo aver individuato che alcune nuvole di Urano si compongono da ammoniaca, gli esperti si sono chiesti come sarebbe vivere all’interno dell’atmosfera del pianeta, magari in una stazione orbitante simile alla Stazione Spaziale Internazionale. Studiandone la composizione, lo scienziato Patrick Irwin, dell’Università di Oxford, ha così scoperto che l’intera superficie del pianeta è ricoperta dall’idrogeno solforato, la molecola che rende puzzolenti le uova marce e i corpi degli animali morti.
L’esperto per ottenere questi dati ha usato il Near-Infrared Integral Field Spectrometer (NIFS), uno strumento installato sul telescopio Gemini North sulle Hawaii. Analizzando la luce riflessa del Sole sull’atmosfera del pianeta, gli esperti hanno ottenuto lo spettro chimico dell’idrogeno solforato, identificato dagli stessi chimici come una delle molecole più puzzolenti al pianeta. Sorvolare il pianeta sarebbe dunque un’esperienza infernale vista che la concentrazione di idrogeno solforato e di ammoniaca, presente anche nell’urina, risultano molto elevate. Per questa ragione gli scienziati credono che sia eventualmente visitare il pianeta dall’altezza dei suoi anelli. Caratteristiche simili sono presenti anche nell’atmosfera nettuniana. La puzza sarebbe, però, inferiore per la maggiore concentrazione di vapore acqueo e la forza dei venti in grado di diradare il fetore.
Fonte:
https://www.space.com/40374-uranus-clouds-smell-rotten-eggs.html