L’immagine, che mostra danni allo strato isolante del dispositivo, conferma l’ipotesi di un possibile malfunzionamento del suo motore.
Il lander lunare Peregrine, lanciato questo lunedì dagli Stati Uniti sulla Luna, ha inviato la sua prima immagine sulla Terra. Lo ha annunciato la società Astrobotic Technology sul social network X. Dopo aver analizzato l’immagine, che mostra danni allo strato isolante del dispositivo, l’azienda conferma l’ipotesi di un possibile malfunzionamento del suo motore. Tuttavia, Astrobotic ha assicurato che la batteria della navicella è ora completamente carica e che il team di missione sta utilizzando tutta la potenza disponibile del veicolo “per eseguire quante più operazioni possibili di carico utile e della navicella“. “Chiediamo la vostra pazienza mentre esaminiamo i dati in arrivo e saremo in grado di fornirvi un aggiornamento questa sera”, si legge nella dichiarazione ufficiale.
Sette ore prima tutto era andato anche meglio del previsto. Con puntualità britannica, la Vulcan Centaur alimentata da due motori Blue Origin BE-4 e il suo carico si è alzata in cielo alle 2:18 ora locale di una limpida mattinata a Cape Canaveral (8:18 in Spagna). Ma l’equipaggio ha trattenuto il fiato finché, quasi un’ora dopo (alle 3:09 in Florida, alle 8:09 del mattino in Spagna), il primo stadio del Vulcan Centaur ha messo in viaggio Peregrine verso l’orbita terrestre. Questa navicella spaziale è opera di Astrobotic, una delle società scelte dalla NASA per l’iniziativa Commercial Lunar Payload Services (CLPS), creata come forma di “outsourcing” in cui società private ideano sonde per il carico utile lunare con investimenti dell’agenzia spaziale americana, anche se sono le compagnie che operano i voli. Questo è, su piccola scala, ciò che accade con giganti come SpaceX, la cui nave Crew Dragon funge da mezzo di trasporto per gli astronauti della NASA verso la Stazione Spaziale Internazionale (ISS), oltre ai voli per altre agenzie e compagnie private. La NASA ha anche cinque strumenti in gioco in questa missione che sarà fondamentale nello sviluppo del programma Artemis, lo sforzo dell’agenzia spaziale statunitense per riportare gli equipaggi sulla Luna e stabilire basi permanenti sul nostro satellite. Nello specifico, la sonda contiene diversi spettrometri per conoscere le condizioni e l’ambiente per futuri soggiorni; nonché i riflettori lunari, una sorta di ‘specchi’ su una struttura di alluminio che, puntati con un laser, permettono di determinare l’esatta distanza da un’eventuale navicella spaziale in orbita o durante lo sbarco sulla Luna.