Una formazione misteriosa percorre la profondità del satellite per oltre seimila chilometri.
Non si fermano le soprese di Titano, la più grande luna di Saturno avvolta in una fitta nebbia di gas ed un particolare ciclo del metano, con precipitazioni di idrocarburi, laghi, fiumi e grandi bacini. L’atmosfera che circonda la piccola luna, una sorta di nebbia che nasconde la superficie, rende difficoltosa lo studio della superficie, ma non ha impedito agli esperti di analizzare le profondità del corpo celeste, con la scoperta di un lungo corridoio sotterraneo. Una formazione di gas ghiaccio che percorre per quasi per metà del satellite, raggiungendo la spaventosa estensione di 6.300 chilometri. Una scoperta che gli stessi esperti dell’Università dell’Arizona definiscono ”sconcertante” perché non correlabile a nessun tipo di formazione superficiale.
Attraverso le analisi ad infrarossi realizzate dalla missione Cassini, gli studiosi hanno scovato questa strana formazione ghiacciata nelle profondità, una presenza ”impossibile” per la presenza di una superficie quasi totalmente coperta da sedimenti organici. Non è chiaro come riesca il ghiaccio a resistere alle condizioni del luna; un particolare che spinge gli esperti ad ipotizzare che si tratti di una reliquia di un passato lontano. Insomma questo lungo tunnel di ghiaccio potrebbe rapprentare la testimonianza di come il corpo celeste sia stato, in un lontano passato, un corpo celeste completamente diverso, forse con significative testimonianze di un antico criovulcanismo.