Il flyby della sonda ha consentito di scattare immagini mai così ravvicinate della sonda della NASA.
Immagini incredibili quelle pubblicate dalla sonda Juno della NASA che ha ripreso, durante l’ultimo flyby di Io, “la luna vulcanica” di Giove, sorvolandola ad una distanza di 1500 chilometri. Si tratta di un oggetto davvero incredibile con più di cento vulcani attivi, i cui crateri eruttano magma e zolfo, un minerale che tinge di giallo la superficie. Su oltre una decina di questi vulcani sono state rilevate lave con temperature di oltre 1200 gradi.
Il satellite di Giove Io è uno dei corpi celesti più affascinanti e dinamici del sistema solare. Scoperto nel 1610 da Galileo Galilei, Io è il più interno dei quattro grandi satelliti galileiani di Giove ed è noto per la sua intensa attività vulcanica. La superficie di Io è caratterizzata da un paesaggio geologicamente attivo, con oltre 400 vulcani che creano un ambiente unico nel Sistema Solare. Questa attività vulcanica è alimentata dalla forte forza mareale causata dall’attrazione gravitazionale di Giove e degli altri grandi satelliti galileiani, che generano calore all’interno del satellite. Le eruzioni su Io possono essere estremamente violente, proiettando materiali vulcanici a grandi altezze nell’atmosfera sottile del satellite. Questi materiali formano una sorta di “ombrello” di particelle che si estende per migliaia di chilometri nello spazio intorno a Io. La sonda spaziale Galileo della NASA ha studiato Io da vicino negli anni ’90, fornendo una vasta quantità di informazioni sulle sue caratteristiche geologiche e sulla natura delle sue eruzioni vulcaniche. La sua superficie è composta principalmente da rocce di silicati e solfuri, e la mancanza di crateri di grandi dimensioni indica un costante riarrangiamento della sua superficie a causa dell’attività vulcanica. La presenza di vulcani attivi e l’emissione costante di materiale rendono Io un luogo intrigante e dinamico da studiare per gli scienziati. La sua unicità nel sistema solare offre spunti interessanti per comprendere i processi geologici e la dinamica interna dei corpi celesti. Lo studio di Io continua a fornire nuove prospettive sulla formazione e l’evoluzione dei satelliti e dei pianeti rocciosi, oltre a offrire una finestra unica sulle forze che plasmano il nostro sistema solare.