Scoperta davvero interessanti e assolutamente stupefacente quella annunciata dal professor Giancarlo Costa ed avvenuta nell’area dell’antica città romana di Falerii Novi. Qui lo studioso e grande appassionato di storia locale ha notato in un antico ipogeo una serie di affreschi, uno dei quali presenta la rappresentazione del volto del dio Hermes. Il professore ha spiegato al Corriere di Viterbo che stava effettuando, come è solito fare con una certe regolarità, un’esplorazione nel territorio falisco e che ha deciso di studiare un ambiente ipogeo nel quale aveva notato in precedenza, sulle pareti, delle tracce di “decorazione pittorica su sfondo rosso”. L’esperto e appassionato aveva infatti notato una sorta di nicchia ubicata sulla parete di fondo e guardandola con attenzione si era accorto della presenza di “due piccole ali azzurre” nonché di alcune scritte bianche in latino.
Stupefatto, si è reso conto di aver scoperto qualcosa di sensazionale, ovvero di un volto di una figura maschile con indosso un cappello alato. Per Costa non ci sono dubbi, si tratterebbe del messaggero degli dei, divinità che proteggeva viaggi, ladri, commerci, poeti ed oratori, letteratura e confini. Il dio Hermes inoltre accompagnava verso l’Ade le anime dei defunti. L’affresco sarebbe stato fatto realizzare dai parenti di un defunto, probabilmente allo scopo di proteggere il suo viaggio verso l’Ade grazie alla presenza della divinità. Ora occorrerà capire quale sia il significato dell’epigrafe presente nella parte bassa, a destra.