La presenza di ferro fuso all’origine del fenomeno registrato dagli strumenti di osservazione.
Gli impatti dei meteoriti hanno modificato il campo magnetico di Mercurio producendo delle anomalie, registrate proprio in corrispondenza dei crateri sul pianeta, al pari della Luna. A dimostrarlo è una ricerca pubblicata sulla rivista Geophysical Research Letters da un team di studiosi diretto da Valentina Galluzzi dell’INAF. Studiando il campo magnetico sulla crosta del piccolo pianeta roccioso, gli esperti hanno individuato due anomalie proprio in corrispondenza dei crateri ”recenti” Stieglitz e Rustaveli. La caratteristica principale di queste anomalie magnetiche è l’asimmetria delle anomalie rispetto al centro dei crateri.
E’ il ristagno di materiale fuso nelle profondità dei crateri a provocare l’asimmetria morfologica. La relazione tra angolo di impatto e decentramento dell’anomalie indica, secondo gli scienziati, che anche sul piccolo pianeta “gli impatti meteorici rappresentano una delle cause della presenza delle anomalie localizzate” – spiega Valentina Galluzzi. ‘‘Il processo di fusione dell’oggetto composto da elementi magnetici e il successivo raffreddamento permettono di registrare l’anomalia permanentemente nella roccia. Questo ci consente anche di confermare come la dinamo magnetica di Mercurio fosse attiva anche all’epoca di questi impatti, meno di 1,7 miliardi di anni fa”.