La Pedetes capensis emette una curiosa bioluminescenza ricca di sfumature di rosa, rosso e arancio.
Un team di ricercatori ha scoperto come la pelliccia di piccoli mammiferi notturni africani si illumini al buio quando viene proiettata la luce ultravioletta. Il fenomeno è stato registrato nelle lepri saltatrici cafra: la ‘Pedetes capensis’, che vive nell’Africa meridionale, e la ‘Pedetes surdaster’, che vive in Kenya e Tanzania, nella regione orientale del continente. Ad affermarlo è un recente studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports. Secondo gli scienziati, la capacità di brillare con una “vivida biofluorescenza” è dovuta alla pelliccia di questo animale, che può assorbire la luce ultravioletta e riemetterla come un colore visibile, ricco di sfumature di rosa, rosso e arancio. Non è chiaro il motivo per il quale si produca questa particolare fluorescenza. Secondo alcuni ricercatori questa caratteristica potrebbe aiutare gli animali solitari a riconoscersi al momento dell’accoppiamento, mentre per altri la loro funzione potrebbe essere quella di evitare di essere avvistati dai predatori.
“Ma è possibile che questo fenomeno non abbia alcuna funzione pratica” ha spiegato al portale IFLScience Erik R. Olson, autore principale dello studio e professore associato di risorse naturali al Northland College. “Fino a quando non ci saranno studi sul comportamento ed una valutazione sulla sensibilità spettrale delle lepri primaverili e dei loro predatori, sarà difficile confermare l’origine del fenomeno“, ha aggiunto. Ad oggi, molti altri animali erano noti per ”brillare” con la luce ultravioletta, come gli scoiattoli volanti, gli opossum e i wombidi. Le lepri saltatrici cafra, che nonostante il loro nome non hanno nulla in comune con le lepri, potrebbero essere i primi mammiferi biofluorescenti originari dell’Africa individuati fino ad oggi.