Antica lastra rubata 50 anni fa a Pompei scoperta in Belgio

In Belgio è stato ritrovato un rilievo in marmo dell’antica città di Pompei, ritenuto rubato. Questo pezzo, risalente al 62 d.C. circa, ritrae in modo intricato il devastante terremoto che colpì Pompei nello stesso anno, catturando un momento storico, con le porte della città che crollano.


La scoperta è stata fatta a Herzele, nelle Fiandre orientali, a casa di Raphael De Temmerman e di suo figlio, Geert De Temmerman, che hanno raccontato la storia del viaggio del manufatto per entrare in possesso della loro famiglia. Durante una vacanza in Italia nel 1975, acquistarono il rilievo in marmo da un individuo non identificato vicino a Pompei , installandolo nella loro casa come pezzo decorativo, ignari del suo valore storico. Il recente progetto della famiglia di vendere la propria casa ha suscitato curiosità sul valore del marmo, spingendoli a consultare esperti. Questo li ha portati al Museo Gallo-Romano di Tongeren, dove la vera origine del pezzo è stata sorprendentemente rivelata. Il rilievo marmoreo a figura intera, che raffigura il terremoto di Pompei. Bart Demarsin, responsabile delle mostre del museo, ha identificato il manufatto come un pezzo corrispondente ad un’altra rappresentazione del terremoto di Pompei. Entrambi facevano parte della casa di un banchiere pompeiano oltre duemila anni fa. Geert De Temmerman ha descritto il momento in cui il rilievo è stato autenticato: “Quando hanno iniziato a puntare una torcia elettrica su di esso, li ho sentiti esclamare: ‘Sì, è autentico’, e sono quasi caduti a terra .” Il rilievo marmoreo, scomparso dal 14 luglio 1975, rappresenta un ritrovamento significativo per il patrimonio culturale di Pompei. An Christiaens, vicesindaco della cultura di Tongeren, ne ha sottolineato l’importanza, sottolineando: “È il patrimonio culturale di Pompei, e appartiene a lì”. Sono in corso i piani per restituire il pezzo all’Antiquarium di Pompei, unendolo al suo omologo dopo un’ulteriore convalida della sua autenticità. Pompei fu notoriamente distrutta dall’eruzione vulcanica del Vesuvio nel 79 d.C., ma aveva già subito molti danni strutturali prima di allora a causa dei terremoti associati alla sua vicinanza al vulcano.

Presumibilmente il 5 febbraio del 62 d.C. si verificò un terremoto di magnitudo stimata tra 5 e 6, descritto come con scosse di assestamento che si verificarono per diversi giorni. Un resoconto di ciò fu scritto da Seneca il Giovane, un drammaturgo contemporaneo, ma l’anno effettivo è incerto, con diversi resoconti che lo collocano variamente come 62 o 63 d.C. All’epoca non si conosceva nemmeno la causa dei terremoti e Seneca dedicò all’argomento il sesto libro del suo trattato Naturales Quaestiones , giungendo all’errata conclusione che fossero causati da movimenti d’aria.La polizia locale ha avviato un’indagine sull’inaspettata comparsa del manufatto nella residenza dei De Temmerman. In tutto questo, la famiglia spera in un potenziale risarcimento, considerando la lunga presenza indisturbata del manufatto nella loro casa. Geert De Temmerman ha osservato: “La polizia giudiziaria ci ha detto che forse potremmo ancora ottenere un risarcimento. Dopotutto, il pezzo è rimasto qui per 50 anni senza che gli accadesse nulla. Avrebbe potuto facilmente essere venduto o rotto.”