Gli scienziati stanno scoprendo strane nuove rocce che contengono plastica artificiale in tutto il mondo, come riporta Newsweek. Si tratta di un vero e proprio disastro a causa della permeazione dell’inquinamento da plastica nel mondo naturale.
Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Environmental Science & Technology, rocce che contengono polimeri plastici artificiali sono state trovate lungo le coste e nell’entroterra in 11 paesi sparsi in tutto il nostro pianeta.
Newsweek ha riportato alcune dichiarazioni rilasciate dal coautore Deyi Hou, professore associato di ambiente presso l’Università di Tsinghua in Cina: “Il nostro recente studio è stato il primo a riportare la scoperta di plastistone nella regione interna e il primo a segnalare il legame chimico tra plastica e roccia”.
La prima volta che gli scienziati si sono imbattuti in “plastiglomerati” è stato su una spiaggia delle Hawaii quasi un decennio fa. Hou ha poi aggiunto: “Plastica fusa, granelli di sabbia, clasti di roccia, corallo, conchiglie e detriti di legno sono stati tenuti insieme dopo il fuoco bruciato a Kamilo Beach, Hawaii, USA. Da allora, sono stati trovati frequentemente sulle spiagge, sia sulle isole che sulle coste continentali”.
Quanto alla loro formazione, Hou sostiene che non sono solamente il risultato di detriti di plastica che si sciolgono in un falò e poi si raffreddano, ma possono anche derivare da onde che si infrangono contro le rocce intertidali, cosicché la plastica oceanica aderisca fisicamente alla superficie della roccia.
Il legame chimico che gli scienziati hanno osservato si trattava forse del risultato dell’irradiazione della luce solare che ha ossidato la plastica. Su scala mondiale, tutta questa plastica può ridurre la diversità microbica e rilasciare microplastiche, che alla fine possono essere ospiti negli umani e negli animali.
Tuttavia, ci troviamo dinanzi a una situazione piuttosto grave che non lascia ben sperare per il futuro degli ecosistemi naturali in tutto il mondo. Il plastiglomerato, infatti, rappresenta un pericolo imminente per la sostenibilità degli oceani e della salute umana.