In condizioni di microgravità è stato osservato un aumento della letalità dei batteri.
La microgravità dello spazio rende i batteri più pericolosi. Un duro colpo per i tanti che pensavano allo sterminio dei microrganismi dannosi per l’uomo nello spazio. A renderlo noto è uno studio realizzato dall’Università australiana di Adelaide e pubblicato su The Conversation. Secondo la ricerca, nello spazio i batteri possono mutare in maniera molto rapida ed in grado di provocare danni irreparabili all’organismo umano. Diventando più piccole, le cellule aumentano, e questo ne comporta una maggiore propagazione. Tanti sono i dubbi che attanagliano gli scienziati: non è chiaro se questi cambiamenti sono dovuti a una specifica modifica prodotta dalla forza di attrazione gravitazionale o all’assenza di gravità in generale.
“Il problema deriva dalla capacità dei batteri di far crescere un biofilm – spiegano i ricercatori – cioè di colonie che si legano l’una all’altra e ad alle superfici, quando sono sottoposte a microgravità”. Un processo che rende i batteri molto più infettivi e più resistenti alle cure con gli antibiotici. In tali condizioni possono facilmente invadere le apparecchiature e i controlli delle navicelle spaziali corrodendoli. Si tratta di un processo già sperimentato sulla Stazione Spaziale Mir, nella quale più colone di batteri hanno invaso alcuni controlli e le strumentazioni, rischiando di provocarne il malfunzionamento. Tutto ciò pone un ulteriore problema sui lunghi viaggi nello spazio che saranno realizzati in futuro.