Misteriosa moria di pesce lungo la costa del Giappone

Fotografia di una massa di sardine morte galleggianti, una barca blu e marrone con un pneumatico appeso al lato dell'immagine

I pesci sono stati spiaggiati a Hakodate e Shima. (Stock per te/Shutterstock.com)

Circa 1.200 tonnellate di pesce sono state trovate spiaggiate lungo la costa del Giappone. Le autorità stanno ancora indagando sulla causa di questo fenomeno, ma hanno smentito le teorie del complotto che lo collegano al recente rilascio di acqua dalla centrale nucleare di Fukushima. Lungo un tratto della costa della città di Hakodate, sull’isola più settentrionale del Giappone, sono stati trovati grandi quantità di sardine e sgombri morti a partire dal 7 dicembre, secondo quanto riportato dall’Asahi Shimbun. A circa 900 chilometri di distanza, nel porto di pesca di Nakiri, nella parte centrale del Giappone, è stata trovata un’altra grande quantità di sardine giapponesi morte intorno al 13 dicembre, come riportato dal Mainichi Shimbun. Un pescatore che lavora a Nakiri da 25 anni ha dichiarato di non aver mai visto una cosa del genere prima e ha espresso preoccupazione per i cambiamenti nell’ecosistema marino. Secondo i ricercatori dell’Hokkaido Research Organization, le morie di massa come questa possono verificarsi a causa di improvvisi cambiamenti nella temperatura dell’acqua o quando i pesci vengono predati dai delfini e da altri predatori. Tuttavia, la causa esatta di queste morti insolite non è ancora completamente compresa. Alcuni tabloid britannici, come il Mail Online, hanno speculato che il rilascio di acqua radioattiva trattata dalla centrale nucleare di Fukushima potrebbe essere la causa di questo fenomeno. Queste speculazioni sono state alimentate anche dai social media. Tuttavia, le autorità giapponesi sostengono che non ci sono prove che le acque reflue di Fukushima siano responsabili di queste morti di pesce. L’Agenzia per la pesca di Hakodate ha dichiarato che i risultati dei sondaggi di monitoraggio dell’acqua non hanno rilevato anomalie e ha espresso preoccupazione per la diffusione di informazioni non basate su prove scientifiche. Il piano del Giappone di scaricare acqua radioattiva trattata nell’oceano Pacifico ha suscitato preoccupazione e critiche da parte di Cina, Corea del Sud e dell’ONG ambientalista Greenpeace, che ha accusato il proprietario della centrale nucleare di utilizzare l’oceano come discarica. Tuttavia, l’acqua è stata trattata e diluita in modo da rispettare i limiti imposti dall’OMS. Per quanto riguarda gli isotopi radioattivi, l’acqua sarebbe tecnicamente sicura da bere (anche se è acqua salata). Nel tentativo di rassicurare la popolazione, il primo ministro del Giappone, Fumio Kishida, ha mangiato del sashimi fatto con pesce pescato al largo della costa di Fukushima.

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