Sono ore ‘calde’, è proprio il caso di dirlo, per l’Islanda che deve fare i conti con una nuova, la quarta in tre anni, eruzione vulcanica del Fagradalsfjall ad Hagafell. Si tratta di una località turistica dello stato, a sud della capitale ma le autorità hanno diffuso una comunicazione rivolta proprio ai turisti, segnalando loro di rimanere lontani dalla zona. “Speriamo per il meglio ma è chiaro che si tratta di un’eruzione considerevole”, lo ha dichiarato il primo ministro Katrin Jakobsdottir mentre gli spruzzi di lava toccavano anche i 150 metri d’altezza. Oltre 4000 persone erano già state preventivamente evacuate dall’area ed in particolare dal villaggio di pescatori di Grindavik, in seguito all’intensa attività sismica anticipatrice dell’eruzione. Le scosse proseguivano dal mese di novembre nell’area della penisola di Reykjanes e poco prima di mezzanotte, ora italiana, del 19 dicembre, è arrivata la conferma dell’eruzione. Contestualmete l’istituto meterologico islandese ha elevato il codice colore dell’aviazione al livello rosso. Al momento l’aeroporto internazionale di Rejkyavik è rimasto aperto.
L’attività effusiva è iniziata dopo un intenso terremoto di magnitudo 4.2 e i pennacchi di fuoco e gli spruzzi di lava hanno iniziato ad arrivare in superficie sprigionandosi in aria. Gli esperti ritengono che sia un segnale del fatto che la lava sta scorrendo velocemente dal cratere. Nel frattempo le tv locali hanno diffuso le prime immagini del fenomeno che si sta verificando a soli quattro chilometir da Grindavik. I livelli di anidride solforosa che fuoriescono dalla fessura vulcanica sono al momento dieci volte superiori a quelli delle eruzioni degli ultimi due anni.
“Ora aspettiamo di vedere cosa hanno in serbo le forze della natura”, ha dichiarato su X il presidente Gudni Thorlacius Johannesson. Nessuno è considerato in pericolo dato che l’intera area è già stata evacuata ma ai turisti il capo del dipartimento della Protezione Civile Vidir Reynisson ha detto senza troppi giri di parole di rimanere lontani: “Questa – ha confermato a una tv locale – non è un’eruzione turistica”.