Era il 10 ottobre del 1846 quando veniva scoperto Tritone, uno dei satelliti più grandi del Sistema Solare. Un corpo celeste lontano quello scoperto dall’astronomo inglese William Lassell e con caratteristiche davvero uniche. È il moto retrogrado a rappresentare la caratteristica principale della grande luna: una particolarità, unica nel suo genere, e che fa pensare ad una formazione ben lontana da Nettuno, suo pianeta di appartenenza. La superficie di Tritone si compone essenzialmente da azoto ghiacciato mentre la crosta, insieme al mantello, sarebbe formata da acqua congelata: il tutto avvolgerebbe un nucleo di metalli e rocce.
Insomma una luna fredda e turbolenta. Alcuni geyser sono stati osservati dalla sonda Voyager 2 che nel 1989 sorvolò il satellite. Si tratta di formazioni che eruttano periodicamente notevoli quantità di azoto. L’immagine che abbiamo della superficie di Tritone è quindi di un corpo celeste particolarmente accidentato dove crateri da impatto e vaste pianure ricoperte dal materiale espulso dai geyser. La temperatura media di Tritone? E’ di – 235 gradi.