Quattro nuove specie di funghi sono state scoperte nella steppa ungherese dopo anni di raccolta di campioni. Una di queste specie, chiamata Tulostoma shaihuludii, ha attirato l’attenzione degli scienziati per la sua somiglianza con un famoso mostro della fantascienza. Il suo corpo a forma di verme e il suo habitat sabbioso hanno portato alla scelta del nome in onore dei vermi di sabbia Shai-Hulud dei romanzi di Dune di Frank Herbert.
Tutte e quattro le nuove specie appartengono al genere Tulostoma, comunemente noto come puffball con gambo. Questi funghi producono corpi fruttiferi sferici all’estremità di un gambo, da cui rilasciano le spore quando disturbati dal vento o calpestati da un animale.
La steppa pannonica nell’Ungheria meridionale è un luogo ideale per i puffball con gambo, grazie al terreno sabbioso e alle condizioni difficili. Non è necessario andare fino ad Arrakis per trovare forme di vita insolite simili. La regione ha una vasta varietà di specie di Tulostoma, che hanno sviluppato resilienza per sopravvivere alle temperature elevate e alla scarsa pioggia.
Le nuove specie sono state identificate grazie ai campioni raccolti nell’area nel corso di 25 anni. Finora, in Ungheria sono state registrate 19 specie di Tulostoma, inclusi i quattro nuovi funghi scoperti. Gli autori dello studio suggeriscono che ci potrebbero essere molte altre specie non descritte di Tulostoma in Europa centrale.
Oltre alla specie Tulostoma shaihuludii, le altre nuove scoperte hanno caratteristiche distintive. Tulostoma sacchariolens è l’unica specie profumata di puffball con gambo, mentre Tulostoma hungaricum è il puffball con gambo più piccolo del mondo. La ricerca tassonomica completa del team ha anche dimostrato che una specie chiamata T. dunense è una nuova specie emersa a seguito di isolamento geografico, strettamente correlata ma geneticamente distinta da specie simili trovate in Nord America.
Purtroppo, le specie di Tulostoma sono rare e molte di esse sono a rischio di estinzione. È importante imparare il più possibile sulla loro diversità e habitat per proteggerle. Questa ricerca contribuisce alla nostra comprensione di questi organismi e potrebbe rivelare altre specie ancora sconosciute. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista MycoKeys.
Links: