Di recente un gruppo di ricercatori ha descritto un’inedita e mostruosa specie di mosasauro, chiamato anche “drago blu”, che 72 milioni di anni fa terrorizzava l’antico Oceano Pacifico.
La sensazionale scoperta di questo terrificante mosasauro, è dovuta al co-autore Akihiro Misaki che ha trovato un esemplare fossile quasi completo della specie, chiamato Megapterygius wakayamaensis, nel corso di una caccia alle ammoniti nella prefettura di Wakayama, in Giappone. Si dice che si tratta di uno scheletro di mosasauro più completo mai trovato in Giappone o nel Pacifico nord-occidentale.
I ricercatori hanno impiegato cinque anni per rimuovere l’arenaria che circondava il fossile, e hanno eseguito anche un calco mentre era ancora in situ, così da fornire una registrazione più precisa di come tutte le ossa erano posizionate nello scheletro.
Il risultato ha portato alla luce l’incredibile scoperta di una specie unica tra i mosasauri, con pinne posteriori più lunghe di quelle anteriori e una coda simile a un timone. IFLScience ha riportato le dichiarazioni rilasciate dal co-autore Takuya Konishi: “Ci manca qualsiasi analogo moderno che abbia questo tipo di morfologia corporea, dai pesci ai pinguini alle tartarughe marine. Nessuno ha quattro grandi pinne che usano in combinazione con una pinna caudale“.
Secondo gli autori della ricerca, le grandi pinne anteriori potrebbero aver aiutato il mosasauro con le manovre rapide, le pinne posteriori con il beccheggio per tuffarsi o emergere e la coda per l’accelerazione. Konishi ha poi spiegato: “Si tratta solo di capire come sono state utilizzate tutte e cinque queste superfici idrodinamiche. Quali erano per lo sterzo? Quale per la propulsione? Apre un intero vaso di Pandora che sfida la nostra comprensione di come nuotano i mosasauri”.
Tuttavia, tali caratteristiche, insieme a una visione quasi binoculare, avrebbero molto probabilmente reso M. wakayamaensis un cacciatore letale.
Malgrado il suo nome scientifico M. wakayamaensis, i ricercatori lo chiamano Wakayama Soryu, che significa drago blu. Konishi ha poi aggiunto: “In Cina, i draghi fanno tuoni e vivono nel cielo. Sono diventati acquatici nella mitologia giapponese”.