Per gli esperti all’origine del fenomeno che ha coinvolto SGR 1935+2154 ci sarebbe una sorta di eruzione.
Circa due anni fa un team di scienziati osservò i resti di una stella lontana oltre 30mila anni luce cambiare improvvisamente la velocità di rotazione. In un periodo ridotto, la sua rotazione si fermò quasi completamente; un evento che non aveva alcuna spiegazione, fino ad oggi. Il corpo celeste in questione è una magnetar, un rara tipologia di stella di neutroni caratterizzata da un potente campo magnetico. Ora, grazie a nuovi dati di un gruppo di astrofisici, è stata avanzata una teoria che spiega l’origine del misterioso fenomeno che ha coinvolto “SGR 1935+2154“. Secondo la ricerca, pubblicata su Nature Astronomy, l’improvviso rallentamento potrebbe essere provocato da una sorta di rottura sulla superficie della stella, paragonabile in un certo senso ad un evento vulcanico, che ha prodotto un “vento” di particelle nel cosmo. I dati dell’astrofisico Matthew Baring e dei suoi colleghi hanno mostrato come questo particolare vento potrebbe alterare i campi magnetici della stella, producendo anche dei segnali radio (registrati nei giorni successivi).
“In tanti avevano ipotizzato che le stelle di neutroni potessero avere una sorta di vulcani sulla loro superficie,” ha spiegato Baring. “Il nostro studio indica che potrebbe essere così e in questo caso la rottura è avvenuta poco lontana dal polo magnetico della stella.” A causa della loro rapida rotazione e del loro gigantesco campo magnetico, le magnetar sono tra i corpi celesti più estremi dello spazio. Di solito, i periodi rotazionali cambiano lentamente, impiegando migliaia di anni. Gli arresti di rotazione improvvisi – chiamati “glitch” – rappresentano fenomeni molto rari, e fino ad oggi ne erano stati osservati solo tre.