Lavaggio del riso: tradizione, consigli e controversie

Riso dopo essere stato cotto nel cuociriso.

(Lesterman/Shutterstock.com)

Il riso è un alimento molto diffuso in Asia e Africa e viene utilizzato in molti piatti iconici provenienti da diverse parti del mondo. La domanda se sia necessario prelavare il riso prima di cucinarlo è comune in tutte le cucine, sia professionali che domestiche. Gli esperti culinari sostengono che il prelavaggio del riso riduca la quantità di amido presente nei chicchi di riso. Questo si può notare dall’acqua torbida che si forma durante il risciacquo, che contiene amido libero sulla superficie del chicco di riso. In alcuni casi, come per ottenere chicchi separati, il lavaggio è consigliato. Tuttavia, per piatti come risotti, paella e budini di riso, dove si desidera un effetto appiccicoso e cremoso, si evita il lavaggio. Altri fattori che influenzano la decisione di prelavare il riso includono il tipo di riso, la tradizione familiare, gli avvertimenti sanitari locali e il tempo e lo sforzo richiesti.

Uno studio recente ha confrontato l’effetto del lavaggio sulla consistenza di tre diversi tipi di riso. I risultati hanno dimostrato che il processo di lavaggio non influisce sulla consistenza appiccicosa o dura del riso. L’appiccicosità dipende invece dal tipo di riso utilizzato. Il riso glutinoso risulta essere il più appiccicoso, mentre il riso a grano medio e il riso al gelsomino sono meno appiccicosi e più duri.

Tradizionalmente, il riso veniva lavato per rimuovere impurità come polvere, insetti, piccole pietre e frammenti di buccia. Questo può ancora essere importante in alcune regioni del mondo dove la lavorazione del riso non è così accurata. Inoltre, il lavaggio del riso può contribuire a rimuovere le microplastiche presenti nel riso crudo, che possono essere presenti a causa dell’uso intensivo di plastica nella catena di approvvigionamento alimentare.

Tuttavia, il lavaggio del riso può anche comportare la perdita di importanti nutrienti come rame, ferro, zinco e vanadio. Inoltre, il riso può contenere livelli relativamente alti di arsenico, che può essere ridotto con il lavaggio, ma che può anche essere presente in altri alimenti come prodotti a base di riso, alghe marine, frutti di mare e verdure.

In conclusione, lavare il riso non influisce sul contenuto batterico del riso cotto, poiché la cottura ad alte temperature uccide i batteri presenti. Tuttavia, è importante evitare di conservare il riso cotto o lavato a temperatura ambiente per troppo tempo, poiché ciò può favorire la crescita di batteri che producono tossine che possono causare malattie gastrointestinali.

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