Un test del sangue può indicare in anticipo quale organo sta invecchiando prima

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Fonte: Pixabay/Monoar_CGI_Artist

Grazie a uno studio, che ha visto la guida dell’Università di Standford, negli Stati Uniti, e poi pubblicato sulla rivista ‘Nature’, con un test del sangue si potrà individuare con un importante anticipo l’organo del nostro corpo che sta invecchiando più velocemente rispetto agli altri, così da somministrare al paziente subito le dovute cure prima che si ammali.

I ricercatori, anziché fare una stima sull’età biologica di una persona, hanno cercato di dare un’età agli undici organi e tessuti principali, come cuore, cervello, muscoli e sistema immunitario.

Come riportato da ANSA, queste le parole rilasciate da Maria Luisa Malosio, ricercatrice presso l’Istituto di Neuroscienze del Consiglio Nazionale delle Ricerche: “In Italia facciamo ancora fatica a ragionare in termini di prevenzione, ma è una cosa di cui abbiamo assolutamente bisogno: l’aspettativa di vita aumenta sempre più, ma noi dobbiamo cercare di far aumentare quella in buona salute. Questo lavoro va proprio in quella direzione. Ad esempio, sarebbe interessante analizzare sotto questo aspetto le popolazioni di centenari che abbiamo nel nostro Paese, per capire le differenze rispetto ad altre popolazioni”.

Gli autori dello studio, che vede in primo piano Hamilton Oh e Jarod Rutledge, grazie all’uso di tecnologie già presenti in commercio e a un algoritmo progettato di proposito, hanno esaminato i livelli di migliaia di proteine nel sangue di coloro che hanno partecipato allo studio di ricerca. Circa 850 proteine sono state individuate e collegate alla salute dei diversi organi e rilevati con una semplice analisi del sangue.

Ad ognuno degli undici organi, è stata associata la differenza tra l’età reale e quella suggerita dai marcatori biologici; ad eccezione, quella dell’intestino maggiore era la differenza e più alto era il rischio in futuro di decesso, cui percentuale era tra il 15% e il 50% in base all’organo interessato.

L’Alzheimer, ad esempio, viene associato sia all’età del cervello sia a quella del sistema vascolare. A tal proposito la ricercatrice dell’In-Cnr ha così dichiarato: “Questo è un aspetto interessante, suggerisce che si tratta di una patologia multifattoriale, la cui origine non risiede solo nel cervello”.

Dunque, riuscire ad avere molte informazioni sulla salute degli organi grazie ad una semplice analisi del sangue, può essere molto innovativo. La ricercatirce Malosio ha poi concluso: “Anche se i costi di queste procedure si stanno abbassando sempre più, sono ancora abbastanza alti quindi bisogna anche chiedersi chi potrà avere accesso a queste analisi”.