Gli archeologi hanno scoperto un’abitazione paleolitica di 16.800 anni fa nel complesso di grotte La Garma, situato nel comune di Ribamontán al Monte, nella provincia spagnola della Cantabria.
Il complesso di grotte di La Garma è un sistema di grotte paleoantropologiche contenente arte parietale sul lato meridionale della collina di La Garma. Il complesso delle grotte è noto per uno dei pavimenti meglio conservati del Paleolitico, contenente più di 4.000 fossili e più di 500 unità grafiche. Un progetto guidato da Pablo Arias e Roberto Ontañón dell’Università della Cantabria ha recentemente annunciato la scoperta di un’abitazione paleolitica all’interno del sistema di grotte, descritta come “una delle abitazioni paleolitiche meglio conservate al mondo”.
L’abitazione è uno spazio ovale ed è delimitato da un allineamento di blocchi di pietra e stalagmiti che sorreggevano una struttura fissa di bastoni e pelli appoggiata alla parete della grotta. La superficie totale dello spazio è di circa 5 metri quadrati incentrati su un fuoco da campo. Gli archeologi hanno anche trovato tracce di varie attività quotidiane associate ai cacciatori e raccoglitori magdaleniani nell’abitazione, comprese prove di lavorazione della pietra, strumenti in osso e corno e lavorazione della pelliccia. In totale sono stati documentati oltre 4.614 oggetti, tra cui ossa di carota, di cavallo e di bisonte, 600 pezzi di selce, aghi e un protoarpione, conchiglie di molluschi marini, nonché numerosi pendenti indossati dagli abitanti delle caverne. Inoltre, i ricercatori hanno trovato anche una serie di ossa decorate, tra cui una notevole falange di uro trafitta con incisa una raffigurazione sia dell’animale stesso che di un volto umano, un manufatto distintivo unico dell’era paleolitica europea. A causa dell’importanza nazionale della scoperta, il team ha utilizzato tecniche innovative non intrusive nello studio dell’abitazione. Ciò include la tomografia continua dei suoli, la cartografia 3D, l’analisi molecolare e genetica dei suoli e degli oggetti paleolitici, la spettrometria di massa e l’imaging iperspettrale.