Un’allerta tsunami è stata dichiarata per Palau, Indonesia, Malesia e Giappone dopo che un terremoto di magnitudo 7.6 è stato registrato vicino alla costa filippina. Al momento non si hanno notizie di feriti o danni rilevanti.
Uno tsunami alto fino a 40 centimetri è arrivato questa domenica alle 04:27 (ora locale) sulle coste del Giappone dopo il terremoto di magnitudo 7,6 registrato nelle Filippine. A riferirlo è la stazione radio giapponese NHK. L’ondata si è abbattuta sull’isola di Hachijojima, nel Pacifico, che amministrativamente fa parte della prefettura di Tokyo. Inoltre, nell’ora successiva allo tsunami che ha raggiunto Hachijojima, sono state registrate onde di altezza inferiore, da 10 a 20 centimetri, su altre isole giapponesi. Il fenomeno non ha causato danni materiali o vittime. L’Agenzia meteorologica giapponese ha revocato l’allerta tsunami per una vasta area, compresa la costa del Pacifico, alle 9:00 (ora locale).
Inizialmente, l’allerta tsunami era stata dichiarata per Palau, Indonesia, Malesia e Giappone. Secondo le autorità dello stato insulare, è stato osservato uno tsunami di 64 centimetri su un’isola remota nella provincia di Surigao del Sur, di 18 centimetri nella città di Bislig e di 8 centimetri nella provincia di Davao Oriental, Mindanao. Al momento non si hanno notizie di feriti o danni rilevanti. Gli scienziati avvertono che, a differenza delle onde normali, le onde dello tsunami sono molto più potenti, poiché si formano a seguito dell’impatto sismico sull’intero strato d’acqua dell’oceano e, quindi, anche un’onda di tsunami a bassa quota può trascinare edifici e persone. Allo stesso modo, le onde di tsunami possono arrivare ripetutamente e la loro altezza può aumentare improvvisamente.