Secondo il rapporto di Oxfam i super ricchi, l’1% della popolazione del mondo, immette in atmosfera una quantità di carbonio pari al 66 per cento dell’umanità.
Una quota dell’1% della popolazione mondiale emette una quantità di anidride carbonica pari a quella emessa da 5 miliardi di abitanti del nostro pianeta. In pratica circa 77 milioni di persone producono le emissioni di CO2 del 66% della popolazione più povera. È quello che emerge un nuovo rapporto “Climate Equality: A Planet for the 99%” pubblicato il 20 novembre del 2023 dall’Oxfam e da un team di scienziati dello Stockholm Environment Institute (SEI). Lo studio ha preso in considerazione le emissioni e i consumi della varie classi di reddito, con il risultato che i ricchi, “i cui stili di vita affamati di carbonio e gli investimenti in industrie guidano il riscaldamento del nostro pianeta”. In ogni caso con la classificazione di ”ricchi”, i ricercatori indicano i miliardari, milionari e chi ha un reddito annuale di almeno 140.000 dollari. La disuguaglianza con il resto della popolazione non solo è notevole, ma rappresenta anche un’ingiustizia climatica, perché a subire le conseguenze dei mutamenti del clima sono soprattutto i più poveri. Basti pensare che solo una parte della popolazione del nostro pianeta può permettersi un climatizzatore in ogni ambiente della casa, a differenza delle persone con un reddito più alto. A finire sotto accusa sono soprattutto gli stili di vita delle persone ad alto reddito con il loro uso di yacht, aerei privati, ville di lusso, turismo verso lo spazio; atti che impattano fortemente sull’atmosfera. A dimostrarlo è uno studio del 2019 realizzato da Oxfam che ha dimostrato come questi 77 milioni di persone hanno immesso nell’atmosfera una percentuale pari al sedici per cento delle sostanza inquinanti in atmosfera, ovvero 6 miliardi di tonnellate di CO2. Si tratta di un dato che supera le emissioni di tutti i veicoli. E se si valuta la percentuale del 10% più ricca del pianeta, il totale delle emissioni raggiunge il 50%. Per l’Oxfam, affinché una persona del 99% dei poveri possa introdurre in atmosfera la quantità di carbonio dei super ricchi dell’1 percento, dovrebbero passare circa 1.500 anni.
“I super-ricchi stanno inquinando il nostro pianeta fino al punto di distruggerlo’‘ – ha spiegato Chiara Liguori, Senior Climate Justice Policy Advisor dell’Oxfam, una confederazione internazionale di organizzazioni non profit che si dedicano alla riduzione della povertà globale, attraverso aiuti umanitari e progetti di sviluppo ed attiva dal 1942. Secondo gli autori dello studio le emissioni dei ricchi saranno 22 volte quelle compatibili con gli obbiettivi dell’Accordo di Parigi che mira a contenere l’aumento delle temperature a 1.5 gradi entro il 2030, una soglia oltre la quale sono previste conseguenze catastrofiche per il nostro pianeta. E a rendere ancora pù significativo il rapporto dell’organizzazione è il numero di morti provocato dai cambiamenti climatici e dalle emissioni, pari a 1,3 milioni di persone, secondo il “costo di mortalità”, una formula usata da varie organizzazioni che prevede 226 morti in più per ogni milione di tonnellate di carbonio in atmosfera.
Ma nonostante sia ormai chiaro che a spingere il riscaldamento globale ci sono le attività legate ai combustibili fossili, la loro produzione sta aumentando invece di diminuire negli ultimi anni. Insomma una situazione difficile che per Oxfam potrebbe essere affrontata con una forte tassazione sui ricchi, per compensare i danni che stanno producendo. “I governi di tutto il pianeta, compreso quello il Regno Unito, devono affrontare la situazione prendendo di mira le notevoli emissioni dei ricchi tassandoli”, dichiara Liguori. “Un provvedimento di questo tipo permetterebbe di usare le entrate necessarie per progettare un passaggio equo all’energia pulita e rinnovabile”, ha concluso l’esperta.
Fonti:
https://policy-practice.oxfam.org/resources/climate-equality-a-planet-for-the-99-621551/
