L’articolo è apparso per la prima volta nel numero 13 della rivista digitale gratuita CURIOUS. Spesso si sente dire che l’età è solo un numero e che non ha un significato reale. Tuttavia, ci sono indicatori biologici dell’invecchiamento che possono tracciare il passare del tempo nel nostro corpo?
I telomeri sono una parte importante di questo discorso. Sono regioni di DNA ripetitivo che si trovano alle estremità dei cromosomi in ogni cellula. Ogni volta che una cellula si divide, i telomeri si accorciano, fino a raggiungere un punto in cui la cellula muore. Questo processo aiuta a prevenire l’accumulo di mutazioni dannose nelle cellule.
La lunghezza dei telomeri è stata collegata all’aspettativa di vita. Studi hanno dimostrato che le persone con telomeri più corti hanno maggiori probabilità di morire a causa di malattie infettive o cardiache. Tuttavia, ci sono opinioni contrastanti su questo argomento. Alcuni studi suggeriscono che la lunghezza dei telomeri non è un indicatore migliore dell’età effettiva di una persona. È probabile che l’invecchiamento sia un processo complesso che non può essere spiegato da un singolo biomarcatore.
Maschi e femmine hanno anche indicatori unici di età. La perdita del cromosoma Y è stata collegata a determinati tipi di cancro, mentre la menopausa è un segno di invecchiamento nelle donne. L’invecchiamento si manifesta anche come usura generale degli organi e dei tessuti del corpo. Questo spiega perché molte malattie, come il cancro e la demenza, sono più comuni nelle persone anziane.
Alcune ricerche suggeriscono che le persone con una storia di malattie mentali possono sembrare più vecchie di quanto siano in realtà. Ad esempio, le persone con disturbo bipolare possono avere marcatori nel sangue che indicano un’età superiore a quella cronologica. Inoltre, l’esposizione a livelli elevati di inquinamento atmosferico può influenzare negativamente l’invecchiamento e la salute.
Ci sono anche condizioni genetiche rare che causano l’invecchiamento precoce, come la progieria. Tuttavia, ci sono anche studi che suggeriscono che è possibile ritardare l’invecchiamento. Ad esempio, l’aminoacido taurina è stato associato a una maggiore longevità negli animali. Manipolando il metabolismo dei sottoprodotti del grasso, è stato possibile estendere la durata della vita dei vermi.
Inoltre, ci sono prove che suggeriscono che un atteggiamento positivo può favorire la longevità. Le persone che si sentono più giovani potrebbero vivere più a lungo. Questo è stato dimostrato in uno studio su persone di età compresa tra i 94 e i 109 anni.
In conclusione, l’età cronologica potrebbe non corrispondere all’età che si sente dentro di sé. L’invecchiamento è un processo complesso che coinvolge diversi indicatori biologici. Tuttavia, un atteggiamento positivo può influenzare la longevità e far sentire le persone più giovani.
Links: