I modelli vorticosi incisi sulla superficie della Luna sembrano essere collegati alle caratteristiche specifiche della superficie sulla quale si trovano. In un nuovo studio un team di scienziati ha scoperto che almeno due di essi sono collegati alla topografia. Questo è un indizio che potrebbe aiutare gli scienziati a capire finalmente cosa provoca questi ghirigori luminosi, la cui origine finora era sfuggita ad ogni tipo di spiegazione. “L’interpretazione canonica dei vortici lunari era che la topografia non avesse alcuna relazione con la posizione o la forma del vortice“, ha spiegato lo scienziato planetario John Weirich del Planetary Science Institute. “Tuttavia abbiamo scoperto che le aree luminose del vortice lunare nel Mare Ingenii hanno un’elevazione inferiore rispetto alle corsie scure tra di loro’‘. Gli scienziati sono giunti a questa conclusione generando ed esaminando dati topografici per i vortici lunari con una risoluzione più elevata rispetto a quella precedentemente utilizzata. I turbinii lunari sono formazioni vorticose che possono essere trovate sulla Luna, sia nel mare oscuro (pianure di basalto lunare scuro e vulcanico) che negli altopiani luminosi. Sono caratterizzati da linee arricciate luminose, separate da spazi più scuri tra loro. Ogni vortice lunare identificato fino ad oggi coincide con un campo magnetico sulla superficie lunare, che secondo gli scienziati devia le particelle solari, impedendo agli agenti atmosferici spaziali di influenzare i vortici tanto quanto il terreno circostante. Sembra, inoltre, esserci anche una connessione tra i vortici lunari e i tubi di lava sepolti sotto di essi. Un team guidato dalla scienziata planetaria Deborah Domingue del Planetary Science Institute ha scoperto che, in un vortice in una regione conosciuta come Mare Ingenii, le linee luminose sono più basse delle strisce più scure tra loro, di circa 2 o 3 metri. Fare questa scoperta è stato interessante, ma non abbastanza per determinarne un collegamento. Così, Weirich e i suoi colleghi hanno intrapreso un’indagine su un altro vortice, il più famoso, noto come Reiner Gamma. Analizzando i dati della Lunar Reconnaissance Orbiter Camera, gli esperti hanno studiato la topografia della superficie ad alta risoluzione. E i risultati erano simili a quelli del vortice visto nel Mare Ingenii. ”In questo studio abbiamo analizzato il Reiner Gamma e abbiamo scoperto che le aree luminose sono circa 4 metri più basse delle aree scure“, afferma Weirich.
“Tuttavia, non è così semplice in quanto le aree luminose sono uniformemente più basse delle aree scure. Se così fosse, questa relazione tra topografia e vortice sarebbe facile da dimostrare confrontando una mappa di elevazione con un’immagine del vortice. Invece, questa relazione si vede solo quando confrontiamo l’altezza media delle aree luminose e l’altezza media delle aree scure.” Ciò significa che ora abbiamo visto i cambiamenti di elevazione in due dei vortici, suggerendo che le osservazioni nel Mare Ingenii non erano una strana coincidenza o un colpo di fortuna. Ci vorrà qualche studio in più, forse, per stabilire uno schema. Le informazioni raccolte fino ad oggi non chiariscono nemmeno la causa dei vortici; o non ancora comunque. Ma ogni nuova informazione che trovano gli esperti è un indizio che potrebbe aiutare a svelare i loro misteriosi segreti. Non essendoci nulla di simile sulla Terra, gli scienziati hanno l’opportunità di dirci qualcosa di unico sulla Luna, sulla sua storia e su cosa sta succedendo sotto la sua superficie apparentemente tranquilla. “Ci sono molte ipotesi sul loro processo di formazione. Ognuna ha osservazioni che la supportano, ma ci sono anche altre osservazioni che puntualmente le contraddicono“, dice Weirich. “Dal momento che non abbiamo una comprensione completa di come si siano formati questi vortici, non sappiamo del tutto la storia che possono raccontarci sul nostro satellite. La loro formazione potrebbe comportare una combinazione di processi ben compresi che interagiscono insieme, o un processo attualmente sconosciuto. Oggetti o fenomeni insoliti – conclude l’esperto – sono talvolta la chiave per ottenere una conoscenza più profonda, e per questo motivo i vortici lunari sono molto intriganti.“