La nascita ‘en caul’: un fenomeno raro e affascinante

Una scansione ecografica di un feto nell'utero.

Fino al parto, i feti sono all’interno di un sacco amniotico. A volte anche dopo. (GagliardiPhotography/Shutterstock.com.)

Un video che mostra una nascita “en caul” è diventato virale sui social media, suscitando l’interesse di molte persone che non erano a conoscenza del fatto che alcuni bambini nascono all’interno del loro sacco amniotico. Il video, originariamente condiviso da un account chiamato kids.mood su Instagram, mostra un bambino che si muove all’interno del sacco amniotico sotto la supervisione di un team medico. Durante la gravidanza, il feto è circondato da un sottile sacco a parete chiamato sacco amniotico. Di solito, durante il travaglio, il sacco si rompe e il liquido amniotico fuoriesce, comunemente noto come “rompere le acque”. Tuttavia, in alcuni casi, il sacco non si rompe fino a una fase più avanzata del travaglio e gli operatori sanitari possono intervenire per romperlo al fine di accelerare il processo. In rari casi, il sacco amniotico non si rompe affatto, dando luogo a una nascita “en caul”. Questo può accadere intenzionalmente durante un cesareo o, in casi ancora più rari, spontaneamente durante un parto vaginale. Sebbene non ci siano statistiche precise, si stima che circa 1 nascita su 80.000 avvenga in questo modo. Le nascite “en caul” di solito non presentano rischi e il bambino può essere facilmente estratto rompendo il sacco, permettendogli di entrare nel mondo. È interessante notare che questo fenomeno può verificarsi anche nei cani.

Links: