I deserti del nostro pianeta sono luoghi estremamente caldi e secchi, dove le condizioni possono essere così estreme da risultare mortali. Uno dei deserti più caldi e aridi del mondo è la Death Valley, situata negli Stati Uniti. Qui, nel 1913, è stata registrata la temperatura più alta mai registrata sulla Terra, raggiungendo i 56,7°C. Durante l’estate, le temperature possono raggiungere i 49°C, creando un ambiente simile a un forno a convezione. La Death Valley ha una geografia particolare, trovandosi a un’altitudine estremamente bassa e circondata da montagne ripide, che intrappolano l’aria calda nella valle. Questo crea masse di aria super riscaldata che soffiano attraverso la valle, generando temperature estremamente elevate. Inoltre, la mancanza di pioggia contribuisce al calore estremo dell’area. La Death Valley riceve in media solo 57 millimetri di pioggia all’anno, molto meno rispetto ad altre regioni. Nonostante l’umidità appena percettibile, il caldo secco può essere altrettanto pericoloso. Alcune parti del Deserto di Atacama, in Cile, non hanno mai registrato alcuna pioggia. Questi due deserti sono particolarmente caldi e secchi a causa della loro posizione geografica, che li mette sulla rotta di una circolazione atmosferica globale nota come cellula di Hadley. Questa cellula crea una fascia verde intorno all’equatore, delimitata su entrambi i lati da deserti. L’Atacama, in particolare, è protetto dalle Ande e dalle catene montuose costiere cilene, che impediscono all’acqua di raggiungere la regione. Questo deserto è così privo di vita che viene utilizzato come analogia per Marte dalla NASA. Il Sahara, invece, è il deserto più grande del mondo, coprendo un’area di 9.200.000 chilometri quadrati. Negli ultimi anni, il Sahara si è espanso del 10%, prosciugando le aree precedentemente fertili. Questi deserti estremi sono un esempio di come la Terra possa essere un luogo pericoloso e ostile, dove le condizioni climatiche estreme possono mettere a rischio la vita umana.
Links: