Il dibattito sul libero arbitrio umano

segnale stradale con due frecce opposte con simboli di persone che camminano in direzioni opposte

Robert Sapolsky spera che sapere di non avere libero arbitrio renda le persone più compassionevoli. (Siaron James via Flickr (CC BY 2.0))

Secondo il neurobiologo Robert Sapolsky della Stanford University, gli esseri umani non hanno libero arbitrio. Questa conclusione, basata su decenni di studio del comportamento umano e primatesco, è piuttosto controversa, poiché la maggioranza delle persone crede nel libero arbitrio, ossia nella capacità di prendere decisioni non predestinate. Il libero arbitrio svolge un ruolo importante nella vita umana, influenzando le nostre idee di responsabilità e moralità e facendo parte dei sistemi di giustizia penale. Sapolsky, tuttavia, sostiene il determinismo, secondo il quale le persone non possono essere ritenute responsabili delle proprie azioni perché non hanno scelta nel compierle.

Il suo nuovo libro, intitolato “Determinato: una scienza della vita senza libero arbitrio”, espone le ragioni scientifiche di queste argomentazioni. Sapolsky spiega che affinché il libero arbitrio esista, dovrebbe funzionare a livello biologico indipendentemente dalla storia di un individuo, il che è impossibile. Questo implica che le persone dovrebbero rinunciare alla loro credenza nel libero arbitrio, anche se ciò colpisce il senso di identità, autonomia e significato.

Tuttavia, non tutti sono d’accordo con le conclusioni di Sapolsky. Alcuni ritengono che queste possano essere persino dannose. Uno studio ha dimostrato che le persone che non credono nel libero arbitrio sono più inclini a imbrogliare nei test, mentre un altro studio ha rilevato che la mancanza di credenza nel libero arbitrio riduce l’aiuto delle persone e può spingere alcune persone ad agire in modo più aggressivo.

Il filosofo Saul Smilansky ha affermato che perdere la credenza nel libero arbitrio e nella responsabilità morale sarebbe catastrofico e che incoraggiare questa idea è pericoloso e irresponsabile. Anche il neuroscienziato Peter U. Tse non è d’accordo con Sapolsky, sostenendo che c’è troppa variabilità nell’attività neurale per poter essere predestinata.

Sapolsky riconosce la possibilità che la sua teoria possa essere pericolosa, ma sostiene che la maggior parte delle volte è più umana. Vuole disabituare le persone dalla reazione istintiva che senza libero arbitrio impazziremmo perché non possiamo essere ritenuti responsabili delle nostre azioni. Secondo lui, non è vero che in un mondo deterministico nulla può cambiare.

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