La cometa C/2023 P1 (Nishimura), scoperta l’11 agosto dall’astronomo dilettante Hideo Nishimura, potrebbe essere un oggetto interstellare. Se ciò sarà dimostrato, sarà il terzo corpo celeste esterno al Sistema Solare rilevato nel nostro “cortile cosmico”. Di solito, le comete ad orbita allungata (come Nishimura) provengono dalla Nube di Oort, la regione più distante del Sistema Solare dove orbitano trilioni di frammenti di ghiaccio. Ma, come detto, la cometa Nishimura potrebbe provenire da un luogo molto più lontano: da altri sistemi stellari. Ciò potrebbe indicare che si è formata intorno a una stella diversa dal Sole viaggiando per migliaia di anni prima di essere catturato dall’attrazione gravitazionale del Sistema Solare.
Con qualche possibilità di essere osservata con piccoli telescopi, o magari ad occhio nudo, Nishimura ha un’orbita insolita rispetto alle altre comete della nube di Oort. La sua scia sembra iperbolica, ovvero una traiettoria di fuga. In pratica, l’oggetto potrebbe lasciare il Sistema Solare quando completa la sua orbita attorno al Sole. Se ciò non dimostra del tutto che la cometa sia un oggetto interstellare, è certo che lascerà il nostro sistema, per non tornare mai più. In ogni caso, gli astronomi non sono ancora del tutto sicuri che Nishimura sia un oggetto interstellare, o anche se la sua orbita sia iperbolica. Saranno necessarie ulteriori osservazioni prima di poter giungere ad una conclusione definitiva. La cometa Nishimura raggiungerà il suo punto più vicino alla Terra il 13 settembre, ma poiché seguirà il tramonto e l’alba, sarà molto difficile osservarla per la vicinanza dal Sole. Il 18 settembre Nishimura si troverà al suo perielio, cioè il punto della sua orbita più vicino al Sole. Ciò la renderà ancora più luminosa; in concorrenza ad alcune stelle molto luminose. Pertanto, il mese di settembre sarà il più favorevole per scovarla nel cielo, anche se come altre comete, Nishimura è imprevedibile, e potrebbe sgretolarsi man mano che si avvicinerà al Sole.