Una ”pentola” rotta da un aratro ha restituito una grande quantità di monete.
Sono ben 112 le monete scoperte in un terreno nel piccolo comune di Półwieś, un villaggio polacco di soli trecento abitanti. Si tratta di monete risalenti all’epoca romana, tra il I e del II secolo. La prima scoperta, di ben 68 monete, avvenne grazie ad un appassionato di storia. Le altre sono state scoperte, dopo la segnalazione realizzata dal primo cercatore al museo dell’area – dagli esperti del museo. Nelle ultime ore un’ulteriore spedizione ha consentito di portare alla luce un altro gruzzolo di monete, grazie all’utilizzo di un metal detector. Tra le monete scoperte ne spicca una con l’immagine di Vespasiano.
Gli esperti del Muzeum w Ostródzie dichiarano: “Abbiamo realizzato ulteriori ricerche nel campo dove avevamo già scoperto monete romane. Tra le monete appena portate alla luce la sorpresa più grande è il denaro di Vespasiano, la più antica di tutte quelle che abbiamo scoperto. Risale agli anni 72-73 d.C”. La moneta più recente è 194-195 d.C., coniata sotto il regno di Settimio Severo. Ciò significa che forse le monete furono accumulate, nel tempo, per il valore del metallo ed era, perciò, una sorta di tesoro familiare o un deposito votivo. Nella “pentola del tesoro” non furono più inserite monete. Ciò significa che il tesoretto venne seppellito, forse, nel 200 d. C. Per Łukasz Szczepański, esperto che opera per il museo locale, i denari di Półwsie sono associati al popolo della cultura Wielbark, cioè le tribù dei Goti e dei Gepidi, che utilizzavano anche le monete romane. L’afflusso massiccio di denaro dalla capitale dell’Impero era legato non solo al commercio o alle attività di saccheggio, ma anche dai salari pagati, nel tempo, alle truppe che servivano l’Impero. Non è escluso che possano essere dei tributi annuali pagati dai romani per il mantenimento della pace nelle aree confinanti.