Gli archeologi hanno scoperto una piccola camera da letto nella villa di Civita Giuliana vicino a Pompei che era quasi certamente utilizzata dagli schiavi, gettando luce sul loro umile status nel mondo antico.
La stanza rinvenuta nella villa di Civita Giuliana conteneva due letti, di cui uno solo con materasso, due armadietti, urne e contenitori di ceramica, nei quali sono stati trovati i resti di due topi. La stanza è stata trovata nella villa, a circa 600 metri a nord delle mura di Pompei. “Questi dettagli sottolineano ancora una volta le condizioni di precarietà e scarsa igiene in cui vivevano le classi inferiori della società in quel periodo”, ha affermato il ministero della Cultura nel suo comunicato. Materiali come mobili e tessuti si sono decomposti nel tempo dopo essere stati ricoperti dalla devastante esplosione di frammenti di roccia, gas e cenere del Vesuvio, lasciando un vuoto tra i detriti. Quando l’intonaco viene utilizzato per riempire il vuoto, rivela la forma e i contorni originali del materiale ormai scomparso, compreso il contorno di una coperta sgualcita lasciata sulla rete del letto. Alcune credenze che custodivano alcuni attrezzi da lavoro, alcune anfore e ceste e vasi custoditi in una sorta di ripiano presso una stanza assegnata agli schiavi trovata a Civita Giuliana, un sobborgo dell’antica città di Pompei, in Italia.
Non sono state trovate tracce di grate, serrature o catene per trattenere gli occupanti della stanza. “Sembra che il controllo fosse esercitato principalmente attraverso l’organizzazione interna della servitù, piuttosto che attraverso barriere e vincoli fisici”, ha affermato Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco Archeologico di Pompei. La nuova stanza, denominata “stanza “A”, è diversa da quella già nota come stanza “C”, ricostruita nel novembre 2021 nella quale sono state posizionate tre brande e che fungeva contemporaneamente da armadio. Quanto ora emerso suggerisce una precisa gerarchia all’interno della servitù. Uno dei letti scoperti è simili a quello scoperto nel 2021, semplice e senza materasso l’altro invece, sembra più comodo e costoso. Tracce di decorazioni rosse su due dei dorsi sono ancora visibili nella cinerite. Oltre ai due letti, nella stanza recentemente scavata sono presenti due piccoli armadi, anch’essi parzialmente conservati come calchi, una serie di anfore e vasi in ceramica e vari utensili, tra cui una zappa in ferro. Gli scavi hanno portato alla luce anche la presenza di 3 topi, due trovati in un’anfora e l’altro in una brocca, scoperte che evidenziano le condizioni di vite e d’igiene precarie in cui vivevano gli ultimi della società.