L’inquinamento atmosferico può andare a peggiorare la resistenza agli antibiotici, mettendo a serio rischio la salute degli esseri umani. Le pessime condizioni atmosferiche causano tra i 3 e i 9 milioni di morti all’anno, a seconda delle stime, rendendolo tra i principali assassini che l’uomo abbia mai affrontato.
Inoltre, si ritiene che la resistenza agli antibiotici sia già responsabile di 1,3 milioni di morti annuali, e si prevede che possa salire fino a 10 milioni. Nonostante la resistenza sia una risposta evolutiva naturale al controllo dei microrganismi, l’elevata prescrizione di antibiotici e il loro utilizzo nei mangimi per il bestiame l’hanno resa molto peggiore di quanto fosse necessario.
L’inquinamento atmosferico e la resistenza agli antibiotici solo altamente correlate. Tuttavia, il professor Hong Chen dell’Università di Zhejiang ha prove del contrario. Chen e colleghi hanno confrontato i tassi di PM 2,5, particelle di 2,5 micron o meno, con risultati di test per 9 specie batteriche e 43 tipi di antibiotici, insieme ad altri fattori che potrebbero influenzare i tassi di antibiotici locali.
Anche dopo il controllo dei servizi igienico-sanitari, la spesa sanitaria e i livelli di istruzione, il team di studio ha scoperto che ogni aumento dell’1% dei tassi di particolato è associato a tra lo 0,5 e l’1,9% in più di resistenza agli antibiotici. La variazione dipende dal patogeno studiato e dall’antibiotico specifico, con la resistenza di E. coli piuttosto influenzata dai tassi di inquinamento atmosferico e E. faecalis molto meno. La relazione pare incrementare sempre di più con il tempo.
Il professor Chen conclude che i tassi di inquinamento atmosferico sono stati uno dei maggiori determinanti dell’aumento della resistenza agli antibiotici all’11%, davanti alla spesa sanitaria al 10%, ai servizi di acqua potabile e alla frequenza dell’uso di antibiotici rispettivamente al 2,7 e al 2,4%. Il contributo è ancora più elevato nelle regioni molto inquinate come il Nord Africa.
Il processo di questo collegamento non è del tutto chiaro, ma i batteri possono girare su piccole particelle permettendo ai batteri resistenti, che si evolvono in un punto, di diffondersi più ampiamente. È anche possibile che indebolendo il sistema immunitario delle persone, l’inquinamento atmosferico dia ai batteri resistenti la possibilità di avanzare dove altrimenti potrebbero essere eliminati. La presenza di inquinanti può anche facilitare il trasferimento genico orizzontale tra batteri resistenti e non resistenti.
Senza interventi per controllare l’inquinamento urbano, i decessi saliranno a 840.000 all’anno entro il 2050. Lo studio è stato poi pubblicato su Lancet Planetary Health.