I depositi di litio scoperti sono stimati a 5,9 milioni di tonnellate, una quantità significativa che potrebbe alleviare la domanda interna del metallo. Tuttavia, il paese ha ancora molta strada da fare prima che il deposito sia commercialmente fattibile per l’estrazione del litio e il suo utilizzo per la produzione di batterie.
Il Parlamento indiano ha approvato una legge che consente al governo di mettere all’asta ed estrarre le sue riserve di litio, un provvedimento attraverso il quale si punta ad un aumento dell’estrazione di questa materia prima fondamentale per le batterie dei veicoli elettrici e le apparecchiature a energia rinnovabile, cruciali per la transizione del Paese verso l’energia pulita. In base alla legge, approvata la scorsa settimana, il litio, insieme ad altri minerali, è stato rimosso da un precedente elenco di minerali atomici che ne impedivano la messa all’asta e l’estrazione da parte di società private. “Di conseguenza, si prevede che l’esplorazione e l’estrazione di questi minerali aumenteranno in modo significativo nel Paese“, si legge nella dichiarazione del Ministero delle miniere indiano. In precedenza, il litio, così come il titanio, il berillo, il niobio e lo zirconio, potevano essere estratti solo in quantità limitate da società statali. La partecipazione di società private potrebbe essere aumentare significativamente la produzione in quanto “è necessario aumentare vigorosamente l’esplorazione e la produzione” di tali minerali “per soddisfare le crescenti richieste interne”.
La nuova legge segue la scoperta di riserve di litio in India nel distretto di Reasi dello stato indiano di Jammu e Kashmir nel febbraio di quest’anno. L’annuncio da parte del Geological Survey of India (GSI) di aver scoperto “risorse desunte dal litio” in quest’area ha entusiasmato molte industrie nazionali che dipendono da questo raro metallo alcalino. Oggi i produttori indiani di batterie al litio, veicoli elettrici, apparecchiature solari e altre industrie dipendono dalle importazioni di litio dalla Cina e da altri paesi. Tra il dicembre 2022 e l’aprile 2023, l’India ha speso 163.000 milioni di rupie (più di 1.966 milioni di dollari) per importare litio e ioni di litio, secondo i dati del Ministero del Commercio e dell’Industria del Paese. L’India attualmente importa tutti i componenti principali che servono per produrre celle agli ioni di litio. Una situazione che cambierebbe profondamente se il litio fosse disponibile nel Paese stesso con una riduzione del costo di produzione delle batterie del 5-7%, come confermato dall’amministratore delegato del produttore di batterie agli ioni di litio Renon India, Aditya Vikram. “Il vantaggio che il mercato interno può darci è un’offerta stabile indipendente dall’evoluzione della geopolitica”, ha detto a Mongabay-India. L’Imprenditore ha, inoltre, aggiunto che il mercato interno del litio proteggerebbe i produttori nazionali dalle fluttuazioni dei prezzi delle celle al litio importate a causa del crescente squilibrio dei tassi di cambio dollaro-rupia e dei problemi della catena di approvvigionamento. La domanda di litio in India è anche guidata dall’ambizioso piano del governo nazionale per raggiungere emissioni nette zero entro il 2070. Questa transizione verso l’energia pulita causerà una maggiore necessità di litio, poiché i veicoli elettrici e i dispositivi di accumulo di energia pulita attualmente fanno affidamento su questo metallo.