Il fenomeno avviene quando le persone ballano sulla struttura.
Gli archeologi hanno scoperto un’antica “pista da ballo che emette un suono” in Perù; una struttura realizzata per creare un suono percussivo simile a quello del tuono quando viene calpestata. Il pavimento speciale si trova su una piattaforma all’aperto a Viejo Sagayaico, a 200 chilometri dalla capitale Lima, ed è stato realizzato tra il 1000 e il 1400 dC. I ricercatori sanno che i rituali di danza andina, prima dell’arrivo degli europei, erano una parte importante delle pratiche religiose della gente della regione. Ciò suggerisce che la piattaforma è stata appositamente costruita per risuonare con i suoni naturali associati alla danza, secondo Kevin Lane, archeologo dell’Instituto de Las Culturas (IDECU) dell’Università di Buenos Aires in Argentina, che ha guidato lo studio. La ricerca che descrive il sito è stata pubblicata nel Journal of Anthropological Archaeology. Lane commenta che il sito avrebbe svolto una funzione unica nel paesaggio andino del Perù, dove i miti e le credenze degli Incas convergevano con i ritmi naturali della terra. La pista sonora sarebbe un “facilitatore” per la comunicazione con il divino durante le cerimonie, essendo non solo un palcoscenico per spettacoli, ma anche una sorta di tempio dedicato al dio del tuono, Illapa.
La struttura fu costruita per affrontare la vicina montagna di Huinchocruz e comprendeva una venerata piattaforma cerimoniale nota come ushnu. Una delle due piattaforme all’aperto fungeva da base per la pista da ballo. Anche gli dei locali della montagna sarebbero stati venerati attraverso il pavimento speciale data la sua posizione. Secondo gli archeologi incaricati, la pista da ballo è stata identificata quando si è sentito un suono sordo quando si calpestava il terreno, che ha destato la loro curiosità degli archeologi. La piattaforma è composta da quattro strati di materiale speciale, appositamente progettati per creare un suono percussivo che imita il tuono. Si tratta del guano (letame compattato) di lama e fango argilloso, accuratamente ammucchiati. Gli strati sono stati strategicamente impilati, con una spaziatura appena sufficiente per creare un suono basso quando si calpesta il terreno. L’intera pista da ballo aveva un diametro di circa 10 metri e poteva contenere fino a 26 persone alla volta. La polvere sollevata dall’attività, teorizza Lane, era probabilmente un effetto visivo che rendeva ulteriormente suggestiva la scena. La scoperta suggerisce la possibilità che anche parti di altri siti archeologici andini possano essere state costruite per amplificare il suono. Il significato profondo dei suoni negli antichi rituali dei popoli della regione è stato studiato, in generale, in siti come Chavin — un altro luogo oggetto di analisi è Huánuco Pampa, nelle Ande centrali. Apparentemente, l’antica civiltà Inca usava il potere del rumore per creare una connessione sacra con le entità che adoravano e il cosmo.
Fonte:
https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0278416523000314?via%3Dihub