Durante il suo viaggio nello spazio, la cometa 12P/Pons-Brooks è esplosa. Tre giorni dopo l’esplosione, i membri del progetto Virtual Telescope hanno catturato un’immagine dell’oggetto, che è diventato significativamente più luminoso. L’immagine è stata catturata dal telescopio robotico installato a Manciano, in Italia, dopo che le condizioni di osservazione sono migliorate. “La cometa ha un’interessante forma a ferro di cavallo“, ha osservato Gianluca Masi, un membro del team. La foto è stata elaborata per evidenziare sia le regioni centrali più luminose della cometa che la sua cometa esterna. La chioma è un involucro gassoso formato dai composti nel nucleo della cometa, che vengono sublimati mentre si avvicina al Sole. È possibile che l’esplosione sia causata da un processo simile a quello che si verifica con la cometa 29P/Schwassmann-Wachmann. Per Richard Miles, membro della British Astronomical Association, la causa delle esplosioni è il monossido di carbonio e l’anidride carbonica presenti sotto la superficie di 12P/Pons-Brooks.
Man mano che la cometa si avvicina al Sole, i gas fuoriescono sulla superficie della cometa in un’emissione così esplosiva da rilasciare fino a un milione di tonnellate di polvere e detriti. Poiché 12P impiega circa 57 giorni per completare una rotazione, trascorre molto tempo esposta alla luce solare, il che facilita ulteriori esplosioni di questo tipo. Scoperta nel 1812 dall’astronomo francese Jean-Louis Pons, 12P/Pons–Brooks è una cometa che impiega più di 70 anni per compiere un giro intorno al Sole. Al momento, è ancora a più di 500 milioni di chilometri dalla Terra, cioè ben oltre l’orbita di Marte. Il suo prossimo avvicinamento alla Terra avverrà nel giugno 2024.