Le macchie stagionali sugli anelli di Saturno hanno già iniziato a intensificarsi nelle ultime immagini del telescopio Hubble. Il fenomeno avviene quando il pianeta gigante è vicino al suo equinozio, per ragioni ancora sconosciute. Simili ai fulmini (da cui il soprannome “raggi”), le macchie vennero osservate per la prima volta nel 1981, dalla Voyager 2. Da allora, la NASA monitora costantemente gli anelli del pianeta per cercare di registrare l’origine del fenomeno. Questo monitoraggio ha già rivelato che il numero e il contrasto dei raggi variano a seconda delle stagioni di Saturno. I raggi, inoltre, ruotano insieme agli anelli e compiono due o tre rotazioni intorno al pianeta. Durante questo periodo compaiono gradualmente nuove macchie.
Come spiegato da Amy Simon, del Goddard Space Flight Center della NASA, gli scienziati si aspettavano già un picco, con una quantità crescente di raggi, sempre più scuri. Questo accade perché Saturno si sta avvicinando al suo equinozio, un periodo in cui i telescopi rilevano una maggiore attività. Monitorando il periodo di maggiore attività, la NASA spera di ottenere informazioni per scoprire come si formano le macchie. “La teoria principale è che i raggi siano collegati al potente campo magnetico di Saturno“, ha detto Simon. In prossimità dell’equinozio, gli anelli di Saturno assumono una posizione meno inclinata rispetto al sole, permettendo al campo magnetico del pianeta di essere colpito dai venti solari con impatti maggiori. Forse le forze elettrostatiche in questa interazione muovono il ghiaccio negli anelli di Saturno, facendo apparire le macchie. In ogni caso si tratta di un’ipotesi da verificare perché non spiega ancora la forma dei raggi. In ogni caso, le continue osservazioni di Hubble potrebbero aiutare a capire cosa succede realmente negli anelli di Saturno vicino all’equinozio.
Fonte:
https://science.nasa.gov/missions/hubble/nasas-hubble-watches-spoke-season-on-saturn/