Per tantissimi anni, le Bahamas sono state purtroppo un luogo di arresto per le più importanti storie marittime moderne, tra cui i viaggi dei coloni, esploratori, pirati e mercanti di schiavi. Oltre a ciò, anche le sue acque piuttosto insidiose e difficili da navigare sono diventate sede di ricchezza dei naufragi.
All’interno del Bahamas Lost Ships Project, un team di Allen Exploration è riuscito ad ottenere una nuova mappa dei relitti trovati intorno alle isole Bahamas nell’Oceano Atlantico occidentale. In maniera abbastanza sorprendente, si tratta di uno dei primi tentativi di avere un numero totale dei relitti che riposano sul fondale marino.
Come è possibile leggere nel rapporto di Allen Exploration, riportato da IFLScience: “Nonostante la profondità della storia marittima delle Bahamas, nessuno studio ha cercato in modo proattivo di quantificare quante navi sono affondate nelle sue acque. Si presume che la natura insidiosa di queste acque, costellate di basse barriere coralline e banchi di sabbia, e situate su un percorso di uragano caraibico, abbia provocato un gran numero di perdite di navi, forse fino a 5.000”.
Tuttavia, non vi è ancor alcuna conferma sul numero preciso di navi che sono affondate nelle acque delle Bahamas, ma grazie a questo progetto sono stati trovati rapporti in materiali d’archivio di ben 176 navi marittime affondate tra il 1526 e il 1976. Di queste, fino ad ora solamente 19 sono state effettivamente localizzate sott’acqua.
Dan Porter, direttore del lavoro sul campo di AllenX ha dichiarato che: “Il divario tra le 176 vittime marittime viste nella documentazione storica e i 19 relitti che AllenX ha scoperto finora evidenzia il vero potenziale dell’area. L’ottantanove percento dell’inventario totale è ancora là fuori, in attesa di essere scoperto”.
Allen Exploration, affinché venisse valutata la natura dei naufragi alle Bahamas, in questo 2023 ha collaborato con lo storico marittimo James Jenney. La nuova mappa dei relitti e i risultati ottenuti da questo inedito progetto saranno esposti entro la fine dell’anno in una mostra interattiva presso il Museo marittimo delle Bahamas.