Nell’estremo nord di Israele, precisamente nel sito di Eynan-Mallaha, un team di archeologi ha scoperto ossa di uccelli risalenti a 12.000 anni fa in uno strato di sedimenti associati alla cultura archeologica natufiana e che potrebbero essere state utilizzate dagli esseri umani di quel periodo come strumenti a fiato, in modo particolare a flauti, e attirare più uccelli per la cattura. I Natufiani furono i primi ad adottare uno stile di vita sedentario e stabilire un’economia agricola, conducendo l’essere umano dal Paleolitico al Neolitico.
I flauti sono stati costruiti con le ossa delle ali di piccole anatre, questi antichi strumenti a fiato imitano infatti i richiami dei rapaci locali e potrebbero essere stati usati per la caccia o semplicemente per produrre musica.
In tutto, gli archeologi hanno scoperto sette flauti ossei, uno dei quali era intatto mentre i restanti sei erano frammentati. In una dichiarazione rilasciata a ‘IFLScience’, i ricercatori Laurent Davin e Hamoudi Khalaily, ha così spiegato: “Uno dei flauti è stato scoperto completo. Per quanto è noto è l’unico al mondo in questo stato di conservazione. Attraverso analisi tecnologiche, di usura, taphonomiche, sperimentali e acustiche, dimostriamo che questi oggetti sono stati intenzionalmente fabbricati più di 12.000 anni fa per produrre una gamma di suoni simili ai richiami dei rapaci e i cui scopi potrebbero essere al crocevia della comunicazione, attirando prede da caccia e facendo musica”.
Ogni singolo flauto osseo presentava uno o quattro fori per le dita, consentendo al musicista di manipolare il tono. Dopo aver creato repliche degli antichi strumenti, i ricercatori hanno notato che gli uomini di quel periodo sono stati in grado di produrre tre intense frequenze alte che imitavano i richiami del gheppio comune e dello sparviero, entrambi noti nella regione all’inizio del Neolitico.
I ricercatori Davin e Khalaily hanno poi aggiunto: “Le repliche producono gli stessi suoni che i cacciatori-raccoglitori potrebbero aver fatto 12.000 anni fa, crediamo quindi che gli aerofoni Eynan-Mallaha siano stati fatti per riprodurre i richiami del prezioso gheppio comune e dello sparviero. Se i flauti sono stati usati per la caccia, allora questa è la prima prova dell’uso del suono nella caccia”.
Lo studio di ricerca è stato poi pubblicato sulla rivista Scientific Reports.